trascrittomica
trascrittòmica s. f. – Biotecnologia che mira all’analisi del trascrittoma, ovvero dell'intero profilo degli RNA messaggeri (mRNA) trascritti di un organismo o di un particolare organo, tessuto o cellula a un dato stadio dello sviluppo dell’organismo o a seguito di particolari condizioni ambientali. La misurazione del trascrittoma offre un quadro complessivo dello stato di espressione genica della cellula. Poiché gli mRNA specificano le proteine che svolgono le funzioni cellulari, il trascrittoma è un indicatore fondamentale del fenotipo e della funzione cellulare. Il trascrittoma di una cellula è molto complesso e varia significativamente nei differenti tipi cellulari; inoltre esso cambia in seguito alle risposte cellulari agli stimoli ambientali, e in funzione del procedere della cellula attraverso il ciclo cellulare, che comporta la replicazione del DNA e la divisione cellulare. L’analisi del trascrittoma fornisce un preciso ritratto molecolare della cellula in determinate condizioni, come, per es., in uno stato di salute o in una patologia. Questo tipo di indagine ha notevoli implicazioni in campo medico-clinico, fornendo un mezzo efficace per la prognosi e la diagnosi precoci, e per lo sviluppo di strategie terapeutiche mirate. Attraverso il monitoraggio del trascrittoma è possibile caratterizzare le basi molecolari di uno stato patologico ed elaborare protocolli terapeutici mirati e con minori effetti indesiderati. Lo strumento per l’analisi del trascrittoma è il , che è costituito da una collezione di microscopiche sonde di DNA attaccate a una superficie solida (vetro, plastica o chip siliconici) in modo da formare una matrice. Nel caso in cui si vogliano studiare gli mRNA, questi debbono essere estratti dalle cellule, convertiti in DNA complementare (cDNA, ossia un DNA a doppia elica ricostruito a partire dall’mRNA attraverso un enzima chiamato trascrittasi inversa) e marcati con una sonda fluorescente. Quando si fa avvenire l’ibridazione fra la sonda presente sulla matrice e il cDNA bersaglio, quest’ultimo rimarrà legato alla sonda e potrà essere identificato semplicemente rilevando la posizione in cui è rimasto legato.