trapressaglia
Compare nel Fiore, per designare lo scontro furioso tra le forze favorevoli e quelle ostili ad Amore: l'un l'altro abbatte per forza di braccia: / non fu veduta mai tal trapressaglia (CCXIV 4).
Si tratterà, come suggerisce il Parodi, di parola composta di tra- (superlativo) e ‛ pressaglia ', che indicherà la " mischia ", la " calca " dei combattenti: corrisponde infatti a mellee del Roman de la Rose (" Tuit se derompent, tuit s'afolent, / Onc ne veïstes teus mellees / De tant de genz ainsinc melees ", vv. 15624-26). Mentre è comune in questo senso l'uso di ‛ pressa ' (cfr. ad es. Novellino LXIV " Si fue il giorno nella pressa de' cavalieri; il romito ebbe da tutte parti il pregio del torneamento "), né t. né ‛ pressaglia ' risultano altrimenti documentati. La parola sembra quindi da interpretare come una neoformazione (da ‛ pressa '), da collegare con altre voci del Fiore similmente formate con -aglia (cfr. francese antico -aille): merdaglia, CLXIX 7; disfidaglia (francese antico diffaille), LXIX 1.