TRANSMARISCA
Castellum romano posto sulla sponda destra del Danubio (in corrispondenza dell'attuale Tutrakan, in Bulgaria nord-orientale), nella provincia Moesia Inferior, fu fondato in epoca tardo-flavia sulla strada che costeggiava il fiume fino al delta e collegava Singidunum-Viminacium-Ratiaria-Oescus-Sexaginta Prista-Durostorum, nelle vicinanze di un villaggio tracio della tarda Età del Ferro (sono state rinvenute ceramica grigio-nera di produzione tracia, monete di bronzo di Filippo II di Macedonia e di Alessandro Magno, monete romane repubblicane). Guarnigione di auxilia e di vexillationes della Legio I Italica (che aveva il suo campo stabile a Novae, nei pressi dell'odierna Svištov) e della Legio XI Claudia (che aveva la sua sede a Durostorum, nei pressi di Silistra), fu anche importante porto della classis Moesi- ca e cantiere per la riparazione di imbarcazioni.
T. viene ricordata dagli autori romani e bizantini con piccole varianti nella resa del nome che ora risulta T p o μαρίσκα (Ptol., Geog., III, 10,5) ora Trasmarisca (Tab. Peut.), ma anche Transmariscae (Not. Dign., or., XL, 22- 23, 35), Τρασμαρίσκα (Procop., Aed., IV, 7) e infine Stamarisca (An. Rav., IV, 7).
Il castellum era ubicato su un terrazzamento con pendenza S-N; aveva forma quadrangolare irregolare e misurava circa 10 ha. Le mura di cinta erano costruite con blocchi parallelepipedi di pietra squadrata, con riempimento di pietrisco e malta bianca; lo spessore era di 2,65 m (3,20 m alle fondamenta). Sul muro di cinta orientale, della lunghezza di c.a 300 m, conservato ora per un'altezza massima di 3 m, sono state trovate tracce di una torre sporgente all'infuori, di forma indefinibile (forse rettangolare o a «U»), Del muro settentrionale sono conservati circa 25 m in cattive condizioni per l'erosione provocata dalle acque del Danubio. Alcuni tratti del muro di cinta occidentale sono in opus mixtum. Sul lato S il castellum aveva due muri di difesa a 30 m di distanza l'uno dall'altro, come a Diocletianopolis (l'odierna Hisar, Bulgaria meridionale); stando a quanto testimoniato da un'iscrizione edilizia in latino di T. risalente all'epoca di Diocleziano (298 d.C.), alla fine del III sec. venne effettuato un primo restauro, mentre un ultimo intervento si data all'epoca di Giustiniano I.
In occasione di scavi di salvataggio effettuati a Tutrakan sono stati riportati alla luce resti di edifici, una grande quantità di materiali edilizî ed elementi architettonici (basi, colonne, capitelli), ceramica fine da mensa e d'uso comune, monete dell'epoca del principato e del Dominato. Un'iscrizione in latino, rinvenuta in occasione della costruzione di un canale, databile alla metà del II sec., parla di un tempio della dea Cibele {Mater Deum).
Colpisce la grande quantità di mattoni con bolli della Legio XI Claudia, con menzioni, oltre che di T. stessa, anche di Candidiana, castellum romano situato 12/13 miglia a E. Questo tipo di bolli è caratteristico delle terre del basso Danubio a partire dalla fine del III-inizî del IV secolo.
Sulla riva opposta del Danubio, Costantino fondò il castellum Constantiniana Daphne; questi due castella erano collegati mediante un ponte di navi sotto l'imperatore Valente (369) all'epoca della c.d. I guerra gotica.
La città cessò di esistere forse verso la fine del VI sec., sotto i colpi degli Avari e degli Slavi.
Nei pressi di Tutrakan, lungo la riva danubiana, sono visibili tracce della strada antica, costruita in pietre grezze, ciottoli fluviali e frammenti di mattoni.
Bibl.: R. Zmeev, Kastelät Transmarisca («Il castellum Transmarisca»), in ArkheologijaSof, XI, 1969, pp. 45-54; D. Tudor, Podurile romane de la Dunarea de Jos («Ponti romani del basso Danubio»), Bucarest 1971, pp. 194-195; V. Velkov, Die Stadt Transmarisca (Moesia Inferior), in APolona, XIV, 1973, pp. 263-268; J. Fitz, in KIPauly, V, 1979, c. 925, s.v.; V. Velkov, Roman Cities in Bulgaria. Collected Studies, Amsterdam 1980, in part. pp. 49-54; R. Ivanov, Stempel von Legionen auf Baukeramik mit Bezeichnung der Garnison am Unterdonaulimes, in Vekove, V, 1983, pp. 68-69 (in bulg.); T. Sarnowski, Wojsko rzymskie w Mezji dolnej i na péïnocnym wybrzezu Morza Czamego («L'esercito romano nella Moesia Inferior e sulla costa occidentale del Mar Nero»), in Novaensia, II, 1988, p. 43.
)