TRANQUILLINA (Furia Sabinia Tranquillina)
Figlia del prefetto del pretorio Timesiteo, nata forse nel 225, sposò Gordiano III nel 241.
Nelle monete, dalle quali principalmente conosciamo il suo ritratto, ha un volto non brutto, ma poco simpatico cui la ruga profonda che incornicia la piccola bocca serrata dà un'aria volitiva e più anziana di quanto non dovesse essere in realtà. L'occhio è grande e con palpebre spesse sotto la fronte convessa, il naso dritto e aguzzo. Lo stile è generalmente quello piuttosto accademico e di un morbido plasticismo che prevale nei ritratti numismatici femminili dell'epoca e che sfrutta ancora effetti barocchi nel contrasto tra la massa ondulata dei capelli e le superfici levigate del volto (v. Fig. 1092). Dei busti in scultura attribuitile, probabile, ma non sicura è l'identificazione di una testa da Poggio Sommavilla (Roma, Museo Nazionale Romano inv. 72251), e di un busto del British Museum noto come Otacilia.
Bibl.: E. A. Stückelberg, Bildnisse röm. Kaiser, Zurigo 1916, tav. 92; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 3, p. 137 s., Münzstafel, IV, 3, tav. 4= a e b; G. Bendinelli, in Not. Scavi, 1916, p. 281; R. Paribeni, Guida del Museo Nazionale romano, n. 729 (inv. 72251); Cat. of Sculptures in Brit. Mus., III, p. 169, n. 1923; R. Delbruck, Münzbildnisse von Maximinus bis Carinus, Berlino 1940, pp. 70; 78; 193, tav. 4; K. Wessel, in Arch. Anz., 1946-47, p. 66-67, fig. III; H. Mattingly-E. A. Sydenham, The Roman Imp. Coinage, IV, 3, Londra 1945, pp. 41, 53; B. M. Felletti Maj, Catalogo Museo Naz. Rom., Ritratti, Roma 1953, nr. 284; id., Iconografia romana imperiale da Severo Alessandro a M. Aurelio Carino, in Quaderni e Guide di Arch., II, Roma 1958, pp. 163-65, tav. XXII, 69, 70, 71.