TRALLES (Τράλλεις, Tralles, odierna Aidin)
Antica città della Caria, fondata, secondo la tradizione, da Argivi e Traci.
In periodo ellenistico, in seguito all'annessione alla Siria di tutta l'Anatolia occidentale, dovette assumere per qualche tempo il nome di Seleucia. T. fu poi annessa al territorio del re di Pergamo; il re Attalo vi ebbe un palazzo (Plin., Nat. hist., xxxv, 49). Dopo la battaglia di Farsalo, T. dedicò nel tempio di Nike una statua a Giulio Cesare. Devastata da un terremoto al tempo di Augusto, la città ebbe da lui generosi soccorsi, per i quali assunse il nome di Cesarea. La località, posta sopra una larga terrazza naturale, non fu mai oggetto di scavi sistematici. Ad eccezione, infatti, dei brevi saggi eseguiti alla fine del secolo scorso da Humann e Dörpfeld (Ath. Mitt., xviii, 1893, p. 395 ss.) che offrirono una pianta, sia pure sommaria, della città, e degli scavi turchi dell'inizio di questo secolo, che portarono in luce una stoà e un grande edificio absidato (ginnasio?), lo stato delle nostre conoscenze, per quanto riguarda gli edifici, è all'incirca quello dei viaggiatori del '700 e '800.
Visibili sono il teatro, lo stadio, una stoà, il santuario di Dioniso e forse il luogo dell'agorà. Ma il ritrovamento fortuito di numerose iscrizioni e le notizie delle fonti ci informano dell'esistenza di templi, santuarî ed edifici pubblici: ginnasio, pritaneo, agoranòmion e un piccolo teatro detto ecclesiasterion decorato da Apaturios, (v.) pittore di Alabanda.
Da T. provengono numerosissime sculture attualmente in varî musei d'Europa e ad Istanbul; tra le più note: l'Efebo con la mantellina, un rilievo con un contadino, una cariatide, e altre.
Bibl.: M. Collignon, Sculpt. grecques truvées à T., in Mon. Piot, X, 1903, p. 5 ss.; Revue Arch., 1904, 2, p. 348 ss.; Edhem Bey, Fouilles de T., 1902-3, in Bull. Corr. Hell., XXVIII, 1904, p. 54 ss.; P. Perdrizet, in Revue Arch., 1906, i, p. 225 ss.; R. Engelmann, Le relief de T., ibid., 1908, i, p. 8 ss.; G. Mendel, Catalogue des Sculptures, II, Costantinopoli 1914, n. 541 ss.; H. Sitte, Ein Barbarenkopf aus Aïdin-T., in Österr. Jahresh., XXVI, 1930, p. 105 ss.; R. Paribeni, in Enc. Ital., Roma 1937, p. 159, s. v. Tralle; W. Ruge, in Pauly-Wissowa, VI A, 1937, c. 2093, s. v. Tralleis (con l'elenco completo delle iscrizioni rinvenute a T.); W. B. Dinsmoor, The Architecture Anc. Greece, Londra 1950, pp. 309; 314; 334; H. Sichtermann, Der Knabe v. T., in Antike Plastik, IV, Berlino 1965, p. 71 ss.