Vedi TRAIANA AUGUSTA dell'anno: 1966 - 1997
TRAIANA AUGUSTA
Oggi Stara Zagora, città della Bulgaria meridionale; era una delle più importanti città della Tracia provincia romana. È situata alle falde meridionali dei monti Sredna Gora, vicino al passo di Dervent, che (a Kazanlǎk) congiunge questa parte della pianura tracia con la valle del corso medio del Tungia e attraverso i passi dei Balcani, in primo luogo il passo di Scipka, con la pianura danubiana. T. A. si trovava su un'importante crocevia, che la metteva, a N, in contatto con Novae, città sul Danubio, a S., attraverso Adrianopoli con Aenus, sul Mar Egeo, a O con Filippopoli (od. Plovdiv) e ad E con Anchialus (od. Pomorie), sul Mar Nero.
T. A., a giudicare dal nome, dovrebbe essere stata fondata all'epoca dell'imperatore Traiano sul luogo stesso di qualche più antico centro abitato della Tracia o nelle vicinanze di esso. Il nome di T. A., oppure semplicemente Traiana, si incontra nelle epigrafi e sulle iscrizioni delle monete, che la città ha avuto il diritto di coniare in un dato periodo della sua storia (dall'epoca di Marco Aurelio, 161-180, a quella di Gallieno, 260-268). Gli autori antichi e gli itinerarî romani non parlano di T. Augusta. Al suo posto essi citano la città di Beroia, (forse il nome preromano) che ha un ruolo importante nella storia della Tracia del tardo periodo dell'antichità e nella storia medievale bulgara.
I monumenti archeologici che si riferiscono a T. A. vengono rinvenuti tanto entro i limiti dell'odierna Stara Zagora, quanto nei suoi dintorni. L'antica città era stata organizzata sul tipo delle città greche con la βουλή e il δῆμος. È stata centro di una vasta regione, che a settentrione si estendeva fino al corso superiore dello Jantra (l'antico fiume Iatrus) e a meridione fino al Maritza (l'antico Hebrus). I numerosi tumuli dispersi a gruppi in tutta la regione, sono un'indicazione della densità della popolazione dei centri antichi. Parallelamente ai comuni villaggi traci dell'epoca di Marco Aurelio, qui cominciarono a sorgere gli emporî-mercati, che prendevano man mano un carattere di città mercantili. All'epoca di Antonino Pio (138-161) nel circuito della città sorsero numerosi burgi e presidî, quale misura poliziesca contro il crescente malcontento della popolazione locale. Durante l'impero di Marco Aurelio la città fu fortificata, come appare da monete di questo imperatore. La città ha avuto un ruolo importantissimo nella difesa della provincia contro le invasioni barbariche. La troviamo sempre col nome di Beroia all'epoca delle incursioni gotiche nel 251, anno in cui i Goti sconfissero Decio Traiano senza però riuscire a conquistare la città. Di Beroe si parla anche nei documenti che riguardano gli avvenimenti gotici del 377-378. All'epoca di Maurizio la città respinse gli assalti degli Avari (587). A T. A. si diffuse presto il cristianesimo. Nel IV sec. venne elevata a dignità di episcopato.
Dal II al IV sec.,T.A. ebbe un periodo di grande ascesa. A questo periodo appartengono quasi tutte le epigrafi, la maggior parte dei frammenti architettonici, le sculture, le pitture e le opere di artigianato. L'area della città entro le mura di fortificazione era di 50 ettari. Un Augusteum dedicato ad Alessandro Severo e Giulia Mamea fu innalzato nel 233 dai veterani. Nelle epigrafi vengono esplicitamente citati due templi: l'uno dedicato a Sabazio e restaurato nel 202, all'epoca di Settimo Severo, e l'altro, a Dolicheno, costruito all'epoca di Alessandro Severo. Del teatro di T. A. sono conservate due lastre di marmo del parapetto della scena con rilievi di un bestiario e di una menade che danza, e due blocchi di calcare con rilievi gladiatori. Una testimonianza dell'intensa vita teatrale di T. A. è l'epigramma, inciso sul piedistallo di una perduta statua di bronzo, del poeta Nico, celebre per le sue spiritose opere drammatiche interpretate da mimi.
Da T. A. e dalla sua regione sono pervenuti fino ad oggi più di 30 basi di statue innalzate in onore degli imperatori e dei membri delle loro famiglie, da Marco Aurelio a Costantino, nonché di illustri cittadini. I numerosi rilievi sepolcrali e votivi, frammenti di statue e alcune teste che si distinguono per la loro fine esecuzione, ci parlano della grande produttività delle botteghe di scultori della città. Interessante un frammento di rilievo con le immagini di Tantalo e Issione.
Nei dintorni di T. A. sono stati trovati alcuni dei migliori bronzi rinvenuti fino ad oggi nei limiti della Tracia. Una statuetta di Apollo di notevoli proporzioni (alta 50,5 cm) e di fine lavoro, è copia romana del sec. II d. C. di un originale greco di stile prassitelico. Cospicua anche la statuetta di Giove sul trono (alta 24 cm) del sec. II d. C., in cui riecheggiano molti elementi classici e forse fidiaci. Un carattere completamente diverso ha la statuetta di Atena-Nike (alta 41,5 cm) dal villaggio Kirilo-Metodievo, 9 km a N-O di Stara Zagora. È un esempio dello stile provinciale del sec. III delle botteghe locali di scultura che, sotto l'influsso del sincretismo religioso di quell'epoca creano un nuovo tipo di immagini iconografiche delle divinità del pantheon greco-romano. In queste botteghe saranno stati probabilmente lavorati tutti gli ornamenti di bronzo e d'argento dei carri, che spesso si trovano intorno alle tombe nei tumuli traci di epoca romana. Nelle vicinanze di Moghilovo, un paesello 20 km a S-O di Stara Zagora, è stato rinvenuto un busto di Ercole (alto 29 cm), ai due lati statuette di Amazzoni disarcionate. Nelle vicinanze di Stara Zagora è stato effettuato (1960) uno dei più ricchi rinvenimenti di carri. Nei limiti di una necropoli di tumuli (Triti Moghili) 3 km a N-O dalla città, sono stati rinvenuti cinque carri seppelliti insieme a una ricca suppellettile. Particolarmente ricco è l'ornamento di uno dei carri, con statuette di bronzo e rilievi applicati d'argento con figurazioni dionisiache e nuziali. (Il carro è stato completamente ricostruito nel locale museo).
Nel territorio dell'odierna Stara Zagora sono stati scoperti frammenti di mosaici, la maggior parte dei quali sono policromi e vengono riferiti a un periodo relativamente tardo. Il mosaico meglio conservato, con motivi stilizzati di uccelli, pesci e Nereidi, risale al sec. IV.
La cultura di T. A. del sec. IV ha conservato molti elementi del patrimonio classico. È conservata la base della statua di Costantino, innalzata fra il 323-337. Uno dei monumenti più interessanti di quell'epoca è una lampada di bronzo della seconda metà del IV sec. con un manico a guisa di croce; sul coperchio è stata scolpita una testa coll'elmo. L'ultimo monumento dell'antichità è un frammento dell'iscrizione in onore dell'imperatore Costantino Tiberio, del 574.
A circa 15 km dalla città, presso il piccolo corso d'acqua Chatanka, è in corso di esplorazione una sontuosa villa rustica fortificata, con annesso quartiere servile, opifici e scuderie,la cui documentazione archeologica va dalla metà del Il alla metà del V sec. d. C. Nei pressi sorgono tumuli sepolcrali traci. Il sito dovette esser stato occupato precedentemente da un tell (v.) i cui strati hanno dato materiali neolitici, della prima Età del Ferro e di età ellenistica.
Bibl.: Oberhummer, in Pauly-Wissowa, III, 1899, c. 304-306, s. v. Beroia, n. i; E. Kalinka, Antike Denkmäler, in Bulgarien, Vienna 1906, nn. 75; 81; D. P. Dimitrov, Zur Geschichte der Stadt Augusta Traiana, in Bull. de la société historique à Sofia, XI-XII, 1931-32, p. 54 s.; id., Monuments archéologiques et épigraphiques de Stara Zagora et ses environs, in Annuaire du Musée National archéologique de Pvoldiv, II, 1950, p. 201 s.; id., Bronzestatuette eines sitzenden Zeus aus Stara Zagora, in Arch. Anz., 1937, p. 309 ss.; id., Une lampe paleochrétienne en bronze de Stara Zagora, in Annuaire de la Bibliothèque nationale et du Musée National de Plovdiv, 1937-39.
(D. P. Dimitrov)*