tradizionalismo Dottrina filosofico-religiosa, affermatasi nel cattolicesimo francese nell’età della Restaurazione, secondo la quale la ragione umana è impotente non solo rispetto alle verità soprannaturali, ma anche rispetto a quelle considerate ‘naturali’ dai teologi (immortalità dell’anima, esistenza di Dio, vita futura, legge morale ecc.): l’uomo raggiunge queste verità solo per una rivelazione fatta da Dio all’uomo all’origine dell’umanità e trasmessa quindi per tradizione, attraverso la società.
Principali esponenti di questo orientamento in Francia, dove il t. rappresenta una reazione al razionalismo illuministico e allo spirito rivoluzionario, furono: L. de Bonald, F. de Lamennais, A. Bonnetty, L.-E. Bautain; in Belgio i teologi di Lovanio come A. Tits e G.C. Ubaghs; in Italia, per alcuni aspetti, V. Gioberti. La Chiesa cattolica condannò il t., prima con condanne particolari, poi con le encicliche Mirari vos (1832), Singulari nos (1834), Qui pluribus (1846) e l’allocuzione Singulari quadam (1854); il Concilio Vaticano I riaffermò la capacità della ragione di dare una prova razionale dell’esistenza di Dio e di mostrare la credibilità della rivelazione.