trading company
Impresa commerciale specializzata nell’acquistare e vendere merci sui mercati esteri per conto proprio e a proprio rischio (oppure su base di semplice intermediazione per conto terzi senza assunzione di rischio); cura le diverse fasi del processo di commercializzazione, svolgendo in particolare funzioni di marketing internazionale, di promozione, assistenza tecnica, finanziamento alla distribuzione e, talora, anche alla produzione.
Le t. c. presentano caratteristiche diverse a seconda dei Paesi da cui provengono: le t. c. giapponesi e coreane sono di ampie dimensioni e operanti su un notevole numero di settori merceologici; le grandi società statunitensi ed europee sono specializzate per settore; le confirming houses inglesi sono orientate ai servizi; le case di commercio tedesche e austriache si dedicano ai servizi e alle operazioni complesse.
In Italia esistono svariate tipologie di t. c.: aziende appartenenti a gruppi industriali pubblici e privati o al sistema cooperativo; filiali di t. c. estere; t. c. di natura pubblica; t. c. create da istituzioni creditizie bancarie e non bancarie. Alle t. c. di emanazione bancaria è preclusa la possibilità di acquistare e vendere merce in nome e per conto proprio: l’attività è perciò ristretta alla prestazione di servizi. La maggior parte delle t. c. italiane sono di piccole dimensioni e con elevata specializzazione geografica e merceologica; tuttavia, l’accresciuta complessità dell’ambiente internazionale sta spingendo sempre più nella direzione dell’ampliamento del raggio di azione (switch trading, counter trade, rapporti con i Paesi indebitati del Terzo mondo), trasformando le t. c. in soggetti capaci di sviluppare una aggregazione funzionale di strutture logistiche, risorse finanziarie, capacità manageriali, linguaggi informativi al servizio di processi di internazionalizzazione.