TRACHEA (dal gr. τραχύς "ruvido")
Condotto fibromuscolare e cartilagineo, compreso fra la laringe e l'origine dei bronchi (v. respiratorio, apparato).
La chirurgia della trachea, se si considera a parte la tracheotomia (v.), non presenta possibilità di larghe indicazioni. La porzione cervicale è quella che offre adito più frequente agl'interventi chirurgici, che possono essere praticati per riparare lesioni traumatiche, per asportare tumori, per riparare deformazioni cicatriziali, per asportare corpi estranei. L'estrazione dei corpi estranei penetrati nella trachea raramente può richiedere intervento chirurgico vero e proprio; in tali casi con i mezzi endoscopici (tracheoscopia) si può accertare bene la diagnosi e nel tempo stesso praticare la cura in modo certamente meno rischioso che con i mezzi chirurgici veri e proprî. Anche nel campo dell'endoscopia si può considerare la cura dei tumori della trachea, che sono suscettibili di trattamenti terapeutici soltanto quando sono di modeste dimensioni. Nel caso di tumori estesi, intrinseci o estrinseci, è necessario praticare l'asportazione di tratti del tubo tracheale; sono stati riferiti anche alcuni casi di estirpazione totale della trachea praticata con successo; si tratta d'interventi di eccezione e di successi altrettanto eccezionali. Le indicazioni più frequenti della chirurgia della trachea sono date dalle ferite e dalla presenza di zone cicatriziali capaci di produrre disturbi respiratorî di vario genere. Le ferite della trachea debbono essere riparate con le comuni suture, avendo cura di addossare bene anche i tessuti peritracheali. Possono essere seguite da buone guarigioni anche suture circolari praticate in casi d'interruzione traumatica completa del tubo tracheale.
Quando la ferita assuma il carattere di vera e propria perdita di sostanza, è necessario ricorrere a operazioni plastiche; a tale proposito è bene ricordare che, malgrado la rigidità della sua costituzione, è possibile praticare un certo grado di trazione sui monconi del tubo tracheale e ottenerne l'accostamento anche quando la lesione traumatica, accidentale o chirurgica, è stata causa di notevole divaricamento. Le cicatrici tracheali, dovute agli esiti di interventi chirurgici o di malattie, richiedono spesso l'opera chirurgica, tendente a ristabilire, per quanto è possibile, la regolarità del lume tracheale. In questi casi si tratta generalmente di asportare le porzioni cicatriziali o di ridurle al minimo possibile in modo che la funzione del tubo tracheale, consistente nel passaggio dell'aria respiratoria, non venga compromessa dall'esistenza nel tubo stesso di zone non rigide, che, in conseguenza della meccanica respiratoria, tendono a occludere il lume tracheale nell'inspirazione. E stata anche tentata la sostituzione di parti del tubo tracheale con tessuti cartilaginei o periostei, destinati a offrire o a produrre la neoformazione di un tratto parietale rigido.
Botanica.
Le trachee si trovano nel legno primario e secondario delle piante vascolari; si presentano in forma di sottili canali, che servono essenzialmente al trasporto dell'acqua contenente i sali minerali disciolti, che viene assorbita dal terreno mediante le radici. Inoltre, a primavera, in questa corrente acquosa, vengono anche trasportati, verso le gemme, zuccheri e sostanze proteiche.
Le trachee sono fusioni cellulari, poiché risultano di più cellule messe l'una sull'altra in serie verticali, nelle quali le membrane trasversali, se sono orizzontali, si riassorbono completamente lasciando solo un cercine circolare alla periferia, mentre se sono oblique non scompaiono del tutto ma subiscono una perforazione scalare per cui si determinano fori ellittici paralleli tra loro; le membrane longitudinali invece s'ispessiscono e si lignificano ad anello, a spirale, a liste, ad areole, ecc., così che si hanno trachee anulate, spiralate, rigate, areolate, ecc. I protoplasti scompaiono e perciò questi apparecchi, a completo sviluppo, sono morti.
Le trachee presentano una lunghezza diversa nelle diverse piante: nei vegetali erbacei di piccole dimensioni raggiungono alcuni centimetri, mentre negli alberi possono avere dei metri di lunghezza; le più lunghe però si riscontrano nelle liane in cui mostrano anche la massima larghezza raggiungendo i mm. o,7 di diametro, mentre il diametro medio è di circa mm. 0,2. In alcune piante le trachee, quando cessano di funzionare, si riempiono di tilli, che sono estroflessioni delle cellule parenchimatiche circostanti, le quali, spesso, ne ostruiscono completamente il lume.
Oltre alle trachee si trovano, nel legno, le tracheidi che rassomigliano, per il loro aspetto, alle trachee ma ne differiscono per essere costituite da una sola cellula e per le dimensioni ordinariamente più piccole. Esse, da sole, costituiscono il legno delle Felci e delle Gimnosperme (legno omoxilo), mentre nelle Angiosperme si trovano associate alle trachee (legno eteroxilo); inoltre formano sempre il protoxilema dei fasci vascolari e le ultime diramazioni del reticolo vascolare nelle foglie.