trabocco
Antica macchina da guerra, simile alla balista, che serviva per lanciare grosse pietre nelle città assediate. Ricorre due volte nel Fiore, sempre in corrispondenza con perriere del Roman de la Rose e in coppia con manganello (v.).
In XXIX 12 è tra le macchine di cui Gelosia munisce il suo allegorico castello: Ancor fé far trabocchi e manganelli, / per li nemici lungi far istare / e servirli di pietre e di quadrelli (cfr. Roman de la Rose 3853-54 " Dedenz le chastel a perrieres / E engins de maintes manieres "). Compare inoltre nel discorso di Falsembiante, dove della civitas della chiesa, tradita dai suoi stessi difensori (i pastori), si dice: presa sarà sanza darvi fedita / né di trabocchi né di manganelli (XCVIII 8), cioè " senza bisogno di assalirla con macchine da guerra " (cfr. Rose 11142-44 " Prise sera senz cop sentir / De mangonel ne de perriere, / Senz despleier au vent baniere ").
Nelle testimonianze antiche del termine i t. appaiono spesso associati, come nel Fiore, ai manganelli (cfr. ad es. Testi fiorentini 120, 6 " Ritornati i Ghibellini in Firenze sconfitti, la guerra cittadina fue cominciata, le fortezze di torri e di palagi tutto giorno combatteano di manganelli e di trabocchi, dove molta gente peria "). Cfr. Conti di antichi cavalieri I [il Saladino] " assediò la cità e la fe' traboccare ".