TOW-TO-TOP
Nell'industria tessile, locuzione inglese comunemente usata per indicare i processi di trasformazione delle fibre chimiche da cavo di filatura tow (o fascio di filamenti continui) a top (o nastro di fibre discontinue). Le macchine tow-to-top sono essenzialmente riconducibili a tre tipi: a) macchine a strappo localizzato, come conseguenza di un'azione simultanea di forte stiro e d'invito alla rottura, in un determinato punto della zona di stiro, da parte di barre di rottura; sono dette anche macchine a strappo per abrasione; b) macchine che ottengono la trasformazione attraverso uno strappo non localizzato, come conseguenza di uno stiro violento; c) macchine che ottengono la trasformazione attraverso un taglio diagonale del cavo, come conseguenza del passaggio del cavo stesso sotto un cilindro sul quale è avvolta elicoidalmente una lama. Le macchine a strappo vengono impiegate per fibre dotate di modesta resistenza a trazione, soprattutto le acriliche e talvolta le cellulosiche; quelle a taglio per fibre molto resistenti, in particolare le poliammidiche e le poliestere. Il sistema a strappo fornisce un semilavorato migliore, esente da bottoni, i quali invece si possono creare durante il taglio, nei punti in cui l'affilatura delle lame, tra una molatura e la successiva, non è più perfetta.
Nella fig. 1 è riportato lo schema di un converter per strappo, dove a è la rastrelliera di alimentazione del cavo, b la zona termica di stiro, c la zona di snervamento, d la zona di strappo, e la camera di crettatura e di eventuale vaporizzo, f il vaso di raccolta. Il nastro di fibre strappate può venir sottoposto a un'operazione di vaporizzatura, per consentire il rilassamento delle tensioni latenti e la retrazione libera delle fibre: l'operazione è compiuta soprattutto sul top di acrilico. Nella fig. 2 è riportato lo schema di un converter per taglio, dove a e b rappresentano il gruppo introduttore, c e d il dispositivo antinodo, e e f il dispositivo di taglio (coltello e controcoltello), g il nastro trasportatore delle fibre tagliate, h e i la testa di stiro a barrette, l e m il dispositivo di crettatura, n il vaso di raccolta.
Dopo il converter i nastri vengono fatti passare in uno stiratoio cosiddetto integrato, in quanto composto da una ristrappatrice per accorciare le fibre che superano una certa lunghezza e non debitamente tagliate o strappate nell'operazione precedente, e da una testa di stiro a barrette o a dischi. Tale processo finale, da cui esce il top di fibre chimiche, ha anche lo scopo di mescolare i nastri provenienti da diversi vasi, e di affinare e regolarizzare il titolo uscente. La confezione può essere in bobine o, più modernamente, nei cosiddetti bumps.