Tours
Città della Francia centroccid., nella valle della Loira. L’antica Caesarodunum, fondata in età augustea, dal sec. 4° prese il nome dal popolo di cui era la capitale, i turoni: oppidum Turonicum. Sede vescovile, probabilmente, già in età costantiniana, nel sec. 4°, col vescovo s. Martino (375-397), si affermò come centro religioso e divenne capitale di una provincia ecclesiastica. All’inizio del sec. 5° i discepoli di s. Martino costituirono una confraternita da cui derivò il capitolo di S. Martino, che, largamente dotato dai Merovingi, doveva assurgere a grande ricchezza e potenza. Dal 572 al 594 vescovo di T. fu Gregorio, l’autore della Historia Francorum. Intorno alla tomba di s. Martino, meta di pellegrinaggio e fonte di prosperità per la città, si venne costituendo un nuovo centro, Martinopolis, poi Châteauneuf, con amministrazione distinta da quella di Tours. Carlomagno, nominando abate di S. Martino il celebre Alcuino, fece di T. un centro di cultura. Nell’850 la sede vescovile fu elevata ad arcivescovado, e poi spesso T. fu scelta come sede di concili. Assediata dai normanni nell’838 e nell’853, fu da loro presa e saccheggiata nel 903. Châteauneuf, che ormai era divenuta un ricco centro, fu allora anch’essa fortificata. Nel 1163 fu tenuto a T. il concilio in cui papa Alessandro III scomunicò l’antipapa Vittore e Federico Barbarossa. Contesa tra francesi e inglesi durante le guerre tra Capetingi e Plantageneti, nel 1202 T. fu incendiata dalle truppe di Giovanni Senzaterra. Nel 1230, dopo lunghe contese con i potenti canonici di S. Martino, i borghesi di Châteauneuf ottennero una carta di diritti comunali, che furono poi riconosciuti anche a Tours. Annessa nel 1204 al regno di Francia, la città si sviluppò gradatamente; i due centri di T. e di Châteauneuf furono nel sec. 14° riuniti dentro un’unica cerchia di mura e posti sotto un’unica amministrazione. T. fu il soggiorno favorito di Carlo VII e di Luigi IX, che vi impiantarono la fabbricazione di seterie e di drappi. Per queste industrie T. prosperò fino alle guerre di religione: devastata nel 1562 dai protestanti del Condé, poi dai cattolici, la città, dopo la revoca dell’Editto di Nantes (1685), per la quale perse gran numero dei suoi artigiani ugonotti (che emigrarono), cominciò a decadere. La città si riprese nel sec. 19° come mercato della Turenna. Dal 13 sett. al 3 dic. 1870 vi si stabilì una parte del governo di difesa nazionale sotto la guida di L. Gambetta. Assediata, fu occupata dai tedeschi dal 10 genn. all’8 marzo 1871.