TOURNAI (in fiammingo Doornik, A. T., 44)
Città del Belgio, della provincia di Hainaut e capoluogo di circondario, sorge sulle rive della Schelda, da cui è divisa in due parti ineguali, congiunte da numerosi ponti: la sezione occidentale, che si eleva dal lungo fiume in forma di anfiteatro, è il quartiere più attivo e moderno. I quais sono larghi e alberati e costituiscono le arterie principali e insieme le passeggiate migliori. Tournai è al margine di un territorio assai fertile e ben lavorato, coltivato a cereali, lino, cicoria, nel quale l'attività agricola è fiorente grazie anche alla presenza dei numerosi mercati cittadini, ma la città deve il suo sviluppo al commercio e alle industrie, particolarmente alla fabbricazione dei tappeti, iniziata all'epoca delle crociate. La navigazione sulla Schelda, che già aveva avuto notevole importanza nei secoli passati, si è anche più intensificata per il trasporto del carbone fossile dalla regione di Lons verso le Fiandre ed essa ha permesso a Tournai di rinnovare e rimodernare le sue vecchie industrie e di crearne di nuove (filature di lana e di lino, maglierie, fabbriche di cementi, di calce, e di concimi, impianti per costruzioni metalliche, ecc.); la popolazione è salita a 35.550 ab. nel 1930 e supera i 50 mila se si tiene conto dei due centri vicini di Chercq e Antoing, che si possono considerare sobborghi di Tournai.
Sede di vescovato, ha un seminario e una biblioteca.
Monumenti. - La cattedrale, il più importante edificio romanico del Belgio, è caratterizzata dalla nobiltà delle navate, dalla potenza armonica del transetto e dal potente fascio di cinque campanili all'incrocio delle navate.
Nella costruzione, in cui si fondono influenze renane e francesi, si palesano tre stili: sono romanici la pianta trilobata con abside di stile renano (del 1107 circa), le ampie navate (1110-1141, terminate nel 1171) dai pilastri a pianta cruciforme con capitelli scolpiti e il mirabile transetto con abside, iniziato nel 1171 e coperto di vòlte ogivali tra il 1199 e il 1213. Risale al 1198 la cappella episcopale di S. Vincenzo, al 1516 quella di Notre-Dame, al 1299 la cappella di S. Luigi. Un magnifico coro di purissimo stile gotico (1z47) sostituì quello del 1149. Il soffitto di legno della navata centrale è stato sostituito nel 1777 da vòlte. Le navate laterali, a vòlte a crociera sono sormontate da matronei profondi, di tipo normanno. Le torri tutte diverse, sono romaniche nel coro, mentre quelle verso la navata sono terminate in stile gotico. La facciata moderna è preceduta da un vestibolo gotico del sec. XVI che sostituisce quello del XIII; il portico conserva sculture dei secoli XIV, XVI e XVII e una Madonna del XIV, restaurata nel 1609. Dei tre portali originarî rimangono la porta del capitolo (sud), e la porta Mantile (nord) decorata di sculture ora manomesse (fine sec. XII). Nell'interno si notano vetrate a grottesche (1572) di C. Floris, tipici rilievi funerarî di arte locale (secoli XIV-XV); l'altare maggiore del 1727, statue del Willemsens e Vervoort, dipinti del sec. XVI (M. de Vos, L. Blondeel) e XVII (Rubens, Jordaens).
Nel tesoro, tra altro, croci bizantine dell'età carolingia, un dittico d'avorio d'arte locale (fine del sec. X), un reliquiario di Nicola da Verdun (1205); arazzi d'Arras (1402) e di Bruxelles (1554).
S. Quintino ha il coro e l'unica navata romanici (circa 1200), il portico gotico (1334), il deambulatorio del 1464. Notevoli il monumento sepolcrale con figure di pleurants di J. Castaigne (1327). Delle altre chiese sono notevoli Saint-Piat, molto rimaneggiato; Saint-Jacques, costruzione gotica (1209-1287) con torre del secolo XII; Saint-Nicolas (1231), La Madeleine (secoli XIII e XIV), Saint-Brice (secoli XII-XV). Tutte queste chiese sono ricche di sculture e d'intagli in legno. La cappella del seminario in stile di transizione tra il gotico e il Rinascimento (1601-04) è opera di fra Hoeimaker; l'antico convento dei carmelitani e il Monte di Pietà, elevato nel 1618 da W. Coeberger, sono oggi adibiti a scuola normale. La cappella dell'ateneo in stile di transizione (1609-1625) ha un portale barocco di J. du Blocq.
Il Beffroi, la più antica torre municipale del Belgio, fondato nel 1188, comprende una torre quadrata (anteriore al 1245) rinforzata da quattro torrette: vi furono aggiunti una sopraelevazione di un piano nel 1294 e il campanile del 1396. Rimangono due campane del 1392 e l'orologio del 1396. Ricordiamo inoltre il Pont des trous composto di due torri massicce del 1250 e del 1304 riunite nel 1329 da tre arcate, le torri Marvis, avanzi della città del sec. XIII, la torre detta di Enrico VIII (1515-18), il vescovado (1671), il palazzo degli uffici (sec. XV) e quello degli archivî (1735). Numerosi gli aspetti pittoreschi e le vecchie case.
Nel mercato della lana, restaurato nel 1884, c'è il museo di antichità e di arte decorativa: avorio del sec. XI, Madonna in legno del sec. XII. Il museo di belle arti è noto per le sculture belghe del secolo XIX, i dipinti antichi e la bella raccolta d'impressionisti belgi e francesi che contiene.
Storia. - L'antica Tornacum fu capoluogo della Civitas Nerviorum nella provincia Belgica Secunda, già dalla fine del secolo III. Fu, tra il 431 e il 451, conquistata dai Franchi e divenne il centro di un regno salico. Childerico I vi morì nel 482 - fu ritrovata la sua tomba e Clodoveo mosse di lì, nel 486, per intraprendere la conquista della Gallia. La vita urbana si spense durante l'epoca merovingia, e la città rimase solo centro amministrativo di una contea e sede d'un vescovato che apparve sul principio del secolo VI, ma che nel secolo VII fu unito a quello di Noyon, e non fu ristabilito a Tournai se non nel 1146. Situata sulla riva sinistra della Schelda, Tournai fece parte dal 843 della Francia Occidentalis, che divenne poi la Francia, ma, mentre il paese circostante, il futuro Tournaisis fu fino dal sec. IX incorporato alla contea di Fiandra, la città e le vicinanze immediate costituirono una signoria episcopale sotto la sovranità del re.
La vita economica ebbe un risveglio nel sec. IX; interrotta dalle invasioni dei Normanni che devastarono la città nell'881, riprese nel sec. X e XI, manifestandosi soprattutto nella lavorazione della pietra, la cui produzione veniva esportata nel bacino della Schelda, al nord della Francia e fino in Inghilterra. Il commercio estero era nelle mani di una gilda detta confraternita di San Cristoforo. Lo sviluppo fu così rapido che, fino dalla metà del sec. XI, un borgo mercantile, fuori delle mura, venne fortificato, e nel sec. XII questa fortificazione fu estesa al borgo (detto Bourg Saint-Brice) formatosi sulla riva destra della Schelda in territorio dell'impero. Poco prima del 1147, la borghesia impose al vescovo il riconoscimento dell'autonomia amministrativa sotto forma di un comune amministrato da giurati. Nel 1187, riuscì a sottrarre questo comune all'autorità del vescovo e a porlo direttamente sotto la sovranità del re di Francia; l'anno seguente, Filippo Augusto accordò agli abitanti uno statuto che confermava e estendeva i loro privilegi.
Tournai, principale punto d'appoggio della politica di espansione francese verso il nord godette della particolare protezione del re. La città ne approfittò per accrescere ancor più la sua autonomia: tutti i magistrati, compresi gli scabini, antichi giudici del signore feudale, furono nominati dai giurati e la città giunse perfino a eliminare dall'amministrazione della giustizia qualunque funzionario della signoria. Le signorie autonome, come il borgo Saint-Brice, furono federate con la città propriamente detta e una nuova cinta di mura, costruita dal 1202 al 1304, le comprese tutte.
L'attaccamento di Tournai al re di Francia non si smentì durante la guerra dei Cent'anni. Nel 1340 la città sostenne con successo un assedio contro il re d'Inghilterra Edoardo III e i suoi alleati, e si mostrò fedele a Carlo VII nei momenti più disperati. Le corporazioni di mestiere che riuscirono a impadronirsi del potere comunale dal 1423 al 1429, rappresentano l'elemento più ostile all'annessione di Tournai ai Paesi Bassi, che si venivano allora unificando sotto la casa di Borgogna. Questa unione fu realizzata da Carlo V nel 1521; il Tournaisis, che era stato unito alla Francia nel 1314, fu anch'esso conquistato: così due nuove provincie divisero le sorti dei Paesi Bassi e presero parte specialmente alla rivolta contro Filippo II, re di Spagna. La città, che contava numerosi protestanti fra la popolazione, fu sottomessa nel 1581 da Alessandro Farnese solo in seguito a un assedio.
Nel 1667, Luigi XIV l'assediò e la riprese e lo stesso fece per il Tournaisis; li tenne entrambi fino al 1709, allorquando Tournai fu riconquistata dal principe Eugenio e dal duca di Marlborough. Dal 1668 al 1709 fu sede d'un consiglio sovrano eretto in parlamento nel 1686, che costituiva la suprema giurisdizione per tutti i territorî riuniti alla Francia.
Col trattato di Utrecht del 1711, Tournai e il Tournaisis furono incorporati ai Paesi Bassi Austriaci e da allora associati alla loro storia (v. Belgio: Storia). Luigi XV si impadronì della città nel 1745, durante la guerra di successione austriaca, ma dovette cederla, col rimanente dei Paesi Bassi, nella pace d'Aquisgrana (1748). Nella seconda metà del secolo XVIII, Tournai, già celebre per l'industria della tappezzeria di alto liccio nel sec. XV, acquistò nuova rinomanza con la fabbricazione delle porcellane e dei tappeti.
Bibl.: Chotin, Histoire de Tournai et du Tournaisis, Tournai 1840, voll. 2; Warichez, Les origines de l'église de Tournai, Lovanio 1902; Rolland, Topographique tournaisienne gallo-romaine et franque, in Annales Acad. Roy. Archéol. Belgique, 1929; L'expansion tournaisienne aux XIe et XIIe siècles, ibid. 1924; Les origines de la commune de Tournai, Bruxelles 1931; Une étape de la vie communale de Tournai. La fédération des seigneuries, in Revue historique de droit franç. et étr., 1925; Comment la commune de Tournai devint son propre seigneur justicier, ibid., 1934; Verriest, Qu'est-ce que la Charité Saint-Christophe?, in Bull. de la Comm. Roy. d'Hist., 1908; Hocquet, Tournai et le Tournaisis au XVIe siècle, Bruxelles 1906. - Per i monumenti, v.: O. v. Falke, Deutsche Schmelzarbeiten des Mittelalters, Francoforte sul Meno 1904; L. Cloquet, Maisons anciennes de Belgique, Gand 1907; E. Soil de Moriamé, Les porcelaines de Tournai, Tournai 1910; id., Les anciennes industries d'art tournaisiennes, ivi 1912; H. Hymans, Gand et Tournai (coll. Les villes d'art), Parigi 1916; F. Höber, Die Kathedrale Notre-Dame in Tournai, in P. Clemen, Belgische Kunstdenkmäler, Monaco 1925, I, pp. 26-50; A. Goldschmidt, ibid., pp. 66, 701; P. Rolland, Les primitifs tournaisiens, peintres et sculpteurs, Bruxelles e Parigi 1932; id., Chronologie de la cathédrale de Tournai, in Revue belge d'archéologie et d'histoire de l'art, 1934; J. Warichez, La cathédrale de Tournai, I: Art. roman (coll. Ars Belgica), Bruxelles 1934.