totem
Un animale o una sua raffigurazione venerati da un gruppo
Il termine totem ha una storia importante nelle scienze sociali. Da esso deriva il concetto di totemismo con cui si sono a lungo indicate alcune religioni primitive. Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento si è visto nel totemismo un sistema di credenze; oggi, invece, gli studiosi ritengono che esso non sia un sistema uniforme, ma che vari a seconda delle società
Totem è un termine che deriva dalla lingua degli Ojibwa (chiamati anche Chippewa), un gruppo di nativi americani (Pellirosse) che abitano nell’area dei Grandi Laghi, tra Stati Uniti e Canada. Nella lingua ojibwa ototeman significa «egli è del mio stesso clan»; nindotem vuol dire «(esso) rappresenta il mio clan» e si riferisce a un animale – il falco, la tartaruga e così via – che viene considerato un po’ come il simbolo del clan stesso.
Il termine fu acquisito dalla lingua inglese nel 18° secolo e divenne celebre nel secolo successivo: nel vocabolario delle allora nascenti scienze sociali assunse il significato che ha ancora oggi nel linguaggio comune. Il totem è un animale – più raramente una pianta o un oggetto – considerato lo spirito protettore di un gruppo, l’antenato mitico degli individui che ne fanno parte. Si definiscono totem anche alcune raffigurazioni di tali animali, per esempio gli alti pali scolpiti dei nativi americani che abitavano la costa del Pacifico.
Le religioni totemiche, come quelle dei nativi americani e degli aborigeni australiani, erano caratterizzate da elementi caratteristici: divisione della società in gruppi di parentela o clan, ognuno associato a un totem; rapporti di ‘parentela’ tra i membri del clan e l’animale totemico, ritenuto il loro antenato; atteggiamento di rispetto o venerazione dell’animale, che era al centro di importanti riti e le cui carni non potevano essere mangiate dagli appartenenti al gruppo.
Il totemismo appariva agli studiosi tra la fine del 19° e l’inizio del 20° secolo come la forma più arcaica di religione, perché in esso si ritrovava una primordiale distinzione tra sacro (l’animale totem) e profano. Inoltre, la proibizione di sposare i membri del proprio gruppo – ossia gli altri ‘parenti’ del totem – appariva come l’origine di un’importante regola sociale, l’esogamia, vale a dire l’obbligo di sposarsi fuori dal ristretto gruppo di parenti.
Alcuni studiosi hanno visto nel totemismo un sistema primitivo di credenze, caratterizzato da un legame mistico tra gli esseri del mondo naturale e gli uomini. Per altri il totem rappresenta il simbolo del gruppo o della società stessa: venerando l’animale, gli uomini celebrano le proprie istituzioni sociali. Il totemismo è stato considerato anche nei suoi aspetti alimentari: la proibizione – permanente o momentanea – di alcuni cibi servirebbe a tutelare le risorse limitate dell’ambiente. Il totemismo sarebbe da questo punto di vista una sorta di pensiero ecologista.
Il celebre antropologo francese Claude Lévi-Strauss ha definito invece il totemismo come una forma di classificazione del mondo naturale e del mondo sociale. Posti davanti alla grande complessità della natura, gli esseri umani operano classificazioni – distinguendo per esempio tipi diversi di animali e piante – e applicano poi tali distinzioni ai gruppi di cui si compone la loro stessa società. Per Lévi-Strauss gli animali, più che buoni da mangiare, sarebbero «buoni per pensare»!
Gli studi etnografici più recenti hanno mostrato che il totemismo non è affatto una realtà uniforme. Se vi sono società in cui il totem rappresenta l’intero gruppo, ve ne sono altre in cui esistono totem individuali. In questo caso è il singolo individuo, spesso uno sciamano, ad avere una relazione privilegiata con il proprio ‘spirito’, simboleggiato da un animale. Vi sono società in cui gli esseri totemici sono mangiati, come avviene in molte isole polinesiane. Non sempre poi agli individui dello stesso totem è vietato sposarsi tra loro. Più che un mito ‘primitivo’, il totemismo si è rivelato un mito degli studiosi moderni, che a lungo hanno pensato le altre società come ‘primitive’ e ‘magiche’!
Oggi gli antropologi si limitano ad analizzare singoli aspetti del totemismo, chiedendosi per esempio perché in alcune società particolari animali divengano simboli del gruppo: essi non ritengono più che si possa parlare di una religione primitiva comune a popoli così differenti come i nativi americani o gli aborigeni australiani.