Mayuzumi, Toshiro
Compositore giapponese, nato a Yokohama il 20 febbraio 1929 e morto a Kawasaki il 10 aprile 1997. Tra i maggiori compositori della sua generazione, diede un contributo importante al cinema giapponese, integrando nelle proprie colonne sonore anche i frutti delle sperimentazioni musicali compiute in altri campi. Fu il primo nel suo Paese a utilizzare musiche elettroniche nel cinema. Oltre che con registi giapponesi collaborò, tra gli altri, con John Huston, ottenendo nel 1967 una nomination all'Oscar per la colonna sonora di La Bibbia (1966).
Compì gli studi musicali all'Università di Tokyo e si perfezionò nei primi anni Cinquanta a Parigi (dove ebbe occasione di incontrare, tra gli altri, O. Messiaen e P. Boulez e di accostarsi alle prime esperienze di musica concreta, che sarebbero confluite a più riprese nelle sue colonne sonore) e ai Ferienkurse di Darmstadt. Successivamente si dedicò soprattutto a una più specifica ricerca sul suono, legata anche alla filosofia e alla religione buddiste, ed esplorò le forme tradizionali della musica giapponese. In questo contesto collaborò con gruppi teatrali, maturando una sensibilità drammaturgica fortemente legata alle tradizioni culturali del Giappone, che sarebbe affiorata anche nella musica per il cinema. In molti lavori di M. emerge una marcata ideologia nazionalista, che caratterizza le sue posizioni culturali pur nella costante ricerca di un'integrazione originale fra tradizione giapponese e avanguardie occidentali.
Nella musica cinematografica, cui cominciò a dedicarsi fin dagli anni Cinquanta, M. mise a frutto la propria ricerca musicale, coniugando spesso tecniche compositive d'avanguardia, come la musica concreta ed elettronica o il serialismo, con elementi della tradizione musicale del suo Paese, in particolare il canto buddista, ma fece ricorso, quando necessario, anche al jazz, al melodramma e a repertori europei antichi. Lavorò prevalentemente per registi giapponesi, firmando le colonne sonore di film di Ichikawa Kon (Aoiro kakumei, 1953, La rivoluzione azzurra; Pū san, 1953, Il signor Pū; Enjō, 1958, Conflagrazione; Tōkyō orinpikku, 1965, Le Olimpiadi di Tokyo, per cui vinse il premio Mainichi anche in virtù dell'uso di musiche elettroniche, pionieristico per il cinema giapponese), Mizoguchi Kenji (Akasen chitai, 1956, La strada della vergogna), Ozu Yasujirō (Ohayō, 1959, Buongiorno; Kohayagawa ke no aki, 1961, L'autunno della famiglia Kohayagawa), Naruse Mikio (Onna ga kaidan o agaru toki, 1960, Quando una donna sale le scale). Dalla fine degli anni Cinquanta avviò un'importante collaborazione con Imamura Shōhei, per il quale scrisse le musiche di Nusumareta yokujō (1958, Desiderio rubato), Nippon konchūki (1963, Cronaca entomologica del Giappone), Akai satsui (1964, Desiderio d'omicidio), Kamigami no fukaki yokubō (1968, Il profondo desiderio degli dei). Anche in questi lavori si fondono strumenti, forme e tecniche compositive, citazioni della tradizione giapponese con elementi tipicamente occidentali. Rare ma significative le collaborazioni con registi occidentali, tra le quali si segnala per importanza quella con Huston per il kolossal La Bibbia; in questa colonna sonora M. dispiegò un'ampia ed eclettica tavolozza di stili, in vista dell'efficacia drammatica, con un uso intensivo di elementi vocali che citano spesso i repertori sacri europei, accanto a pagine di forte colore orchestrale e a brani di musica concreta. Ancora per Huston, firmò le più sobrie musiche di Reflections in a golden eye (1967; Riflessi in un occhio d'oro).
M. Shibata, Music and technology in Japan, in "Revue musicale", 1971, pp. 173-79; J. A. Herd, The neo nationalist movement. Origins of Japanese contemporary music, in "Perspectives of new music", 1989, 2, pp. 118-63.