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tosco

di Andrea Mariani - Enciclopedia Dantesca (1970)
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tosco (sost.)

Andrea Mariani

" Veleno " (latino toxicum); comune nel Medioevo, in D. non è necessariamente latinismo, ma termine tecnico del linguaggio dei medici e speziali.

Una sola volta è usato in senso proprio (If XIII 6 non pomi v'eran [sugli alberi della selva dei suicidi], ma stecchi con tòsco). I commentatori antichi cercano il significato simbolico di questo " veleno " delle spine: Benvenuto ricorda che il suicida " animam exclusit a se ex venenosa rabie desperationis ", e il Serravalle chiosa: " ad denotandum rabidam et venenosam voluntatem desperantis "; per il Landino si tratta degli " acerrimi stimoli et rimorsi di conscienzia ".

Traslato in Pg XXV 132 [Elice] di Venere avea sentito il tòsco; qui gl'interpreti, antichi e moderni, vedono " l'attossicante piacere dei sensi " (Mattalia), il " veleno dell'amor carnale " (Chimenz), il " venenum libidinis, quod est dulce venenum inebrians cor hominis " (Benvenuto; qualcuno interpreta addirittura, concretamente, " lo sperma mascolino emesso per luxuria ", Lana; e così l'Anonimo, il Venturi).

Ancora traslato, violento ed efficace, in Rime CV 7, dove Clemente V è visto come l'infame che sugge il tòsco di Filippo il Bello, ossia approfitta della sua protezione per agire con malizia; questo t. elli ha già sparto e vuol che 'l mondo allaghi, in un crescendo drammatico che vede l'intera umanità sommersa dalla complice ingiustiza, come da un diluvio di male.

Vocabolario
tósco
tosco tósco agg. [lat. Tŭscus, pl. Tusci, affine al nome greco degli Etruschi, Τυρσηνοί (con la variante Τυρρηνοί, da cui l’ital. Tirreni)] (pl. m. -chi). – Toscano, della Toscana. Nell’uso corrente attuale è limitato, come primo elemento,...
tòsco²
tosco2 tòsco2 s. m. (pl. -chi). – Variante poet. di tossico2, veleno: Non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco (Dante); Lagrimar sempre è ’l mio sommo diletto, Il rider doglia, il cibo assenzio e tosco (Petrarca); Non crescono arbusti a quell’aure,...
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