WIESEL, Torsten Nils
Neurobiologo svedese, nato a Uppsala il 3 giugno 1924. Conseguito il dottorato in medicina presso il Karolinska Institutet di Stoccolma nel 1954, si trasferì negli Stati Uniti (1955), dove ha svolto un'intensa attività di ricerca, integrata da una brillante carriera accademica. Accolto come fellow alla Johns Hopkins University Medical School di Baltimora (1955), vi divenne (1958) assistant-professor di Fisiologia oftalmologica presso S.W. Kuffler. Nello stesso istituto incontrò D.H. Hubel, con cui intraprese una più che ventennale collaborazione. Nel 1960, assieme a Hubel, seguì Kuffler alla Harvard Medical School di Boston, quale assistente in Neuro-oftalmologia e Neurofarmacologia e, poi (1964), in Neurofisiologia e Psichiatria. Sempre a Harvard divenne prima (1967) professore di Fisiologia, poi di Neurobiologia, infine (1974) Robert Wintrop professor di Neurobiologia. Nel 1983 passò alla Rockefeller University di New York come Vincent and Brooke Astor Professor di Neurobiologia e direttore del laboratorio di neurobiologia. Nel 1981, assieme a Hubel (e in associazione con R.W. Sperry), gli è stato conferito il premio Nobel per la fisiologia o la medicina, per i risultati ottenuti nell'ambito dei meccanismi fisiologici della visione.
W. e Hubel hanno orientato le loro ricerche all'individuazione dei molteplici momenti funzionali che sono alla base della ricostruzione delle immagini visive a livello cerebrale. A tale scopo, sperimentando sul gatto e sulla scimmia, hanno scandagliato il flusso degli stimoli visivi dalla loro origine, a livello delle cellule gangliari retiniche, attraverso le vie ottiche (nervi e tratti ottici) e i corpi genicolati laterali, sino all'area 17 (area visiva primaria) del lobo occipitale dei due emisferi cerebrali. Le principali acquisizioni di W. e Hubel concernono: la dimostrazione che il corpo genicolato laterale non si limita a svolgere una semplice funzione di raccordo, ma interviene nella rielaborazione degli stimoli per quanto attiene l'evidenza dell'oggetto rispetto allo sfondo, ai suoi contorni e alle differenze di contrasto; la dimostrazione a vari livelli di cellule visive a configurazione centro-periferica, appartenenti quindi alla varietà descritta anni prima da Kuffler (cellule on, off, on-off; v. nervoso, sistema: Fisiologia del diencefalo. Le vie visive e i lobi occipitali, App. III, ii, p. 251); la descrizione, il profilo funzionale, l'ubicazione e la classificazione delle cellule visive corticali (cellule semplici, complesse, ipercomplesse), e la dimostrazione che esse, fatta eccezione per le cellule semplici, hanno un ordinamento colonnare, analogo a quello descritto vari anni prima da V.B. Mountcastle nell'area di sensibilità somatica (ciascuna delle colonne di Mountcastle, tuttavia, è costituita da cellule con identico orientamento, mentre fra le colonne contigue visive esistono lievi differenze nel medesimo senso, la cui combinazione si ripercuote favorevolmente sull'ampiezza del campo visivo; altra caratteristica funzionale di ogni colonna è rappresentata dalla capacità delle cellule di rispondere preferenzialmente a particolari specifici dell'immagine che si forma nella retina); infine, la differenziazione dei neuroni corticali in monoculari e binoculari (questi ultimi comunque ricevono dall'occhio omolaterale stimoli più intensi di quelli provenienti dall'altro occhio).
Fra le sue pubblicazioni si ricordano: Receptive fields of single neurones in the cat's striate cortex, in collaborazione con D.H. Hubel, in Journal of Physiology, 148 (1959); Receptive fields, binocular interaction and functional architecture in the cat's visual cortex, in collaborazione con D.H. Hubel, ibid., 160 (1962); Receptive fields and functional architecture of monkey striate cortex, in collaborazione con D.H. Hubel, ibid., 195 (1968); Autoradiographic demonstration of ocular dominance columns in the monkey striate cortex by means of transneural transport, in collaborazione con D.H. Hubel e D.M.K. Lamm, in Brain Research, 79 (1974); I meccanismi cerebrali della visione, trad. it., in Le Scienze, 135 (1979); Increase in the retinal vasoactive intestinal polypeptide after eyelid fusion in primates, in Proceedings of the National Academy of Science USA, 85-1 (1988); Receptive field dinamics in adulty primary visual cortex, in Nature, 356 (1992).