TORRE DEL GRECO (A. T., 27-28-29)
GRECO Città della provincia di Napoli (dista 14 km. dal capoluogo), situata, ai piedi del cono vesuviano, in un tratto di costa aperto e rettilineo del Golfo di Napoli. Conta 47.947 ab., di cui 33.660 sono raccolti nel centro (1931). Il territorio comunale è vasto 30,66 kmq.; le colture, fittissime nella fascia litoranea, ove premlgono gli ortaggi e il frutteto, si diradano a mano a mano che si sale sul fianco del Vesuvio. Torre del Greco è notissima per l'industria della lavorazione del corallo: ivi esiste una R. Scuola d'incisione sul corallo. A SE. del centro abitato, su un cono avventizio del Vesuvio, sorge (a metri 185 s. m.) il convento dei Camaldoli della Torre, da cui si domina un panorama bellissimo. Il porto di Torre del Greco ebbe nel 1933 un movimento di 23 mila tonn. di merce sbarcata e di 15 mila tonn. di merce imbarcata. Torre del Greco è toccata dalla ferrovia Napoli-Salerno, dalla circumvesuviana e dall'autostrada per Pompei; è inoltre congiunta a Napoli mediante un servizio tramviario.
Storia. - Federico II di Svevia fece costruire una torre che fu detta turris octava: secondo gli uni, perché era l'ottava torre di vedetta contro i Saraceni, venendo da Napoli a Castellamare di Stabia; secondo gli altri, perché in quei pressi sorgeva una villa di Ottaviano Augusto. Nel sec. XIV prese l'attuale denominazione dal vino cosiddetto greco che si ricavava dai pingui vigneti del luogo. Fu dominio feudale dei Carafa, prima, poi dei Caracciolo, dai quali si riscattò nel 1699. Data la sua distanza di soli sei chilometri dal cratere del Vesuvio, fu più volte distrutta dalle eruzioni, ma risorse sempre dalle rovine, tanto che assunse come motto "Post fata resurgo". I marinai di Torre del Greco sono celebri per la loro audacia e la loro perizia, sin dal sec. XV. Essi si spingevano, anche con piccole barche, fino in Corsica, in Sardegna, sulle coste dell'Africa, tanto che moltissimi Torresi caddero prigionieri dei Barbareschi.
Bibl.: V. Di Donna, L'università della Torre del Greco nel sec. XVIII, Torre del Greco 1912, voll. 4.