TORNABUONI
. Famiglia fiorentina. Simone figlio di Tieri di Ruggero Tornaquinci, nel 1393, valendosi della legge del 1361 sui Grandi, cambiò cognome e arme e si chiamò Tornabuoni. Egli fu tra i primi partigiani della nascente fazione medicea. Due dei suoi figli, Filippo e Francesco, diedero origine a due rami distinti. Filippo di Filippo fu padre di Ludovico, Pietro, Gianfrancesco. Ludovico, cavaliere gerosolimitano, andò nel 1480 a Rodi a combattere contro i Turchi; tornato a Firenze, nel 1497 fu bandito per aver partecipato alla congiura in favore di Piero de' Medici; morì nel 1519; Pietro, bandito anch'egli nel 1497, ma dopo tre anni riammesso in città, godé di molta autorità dopo il 1512, morì nel 1527; egli ebbe diversi figli, dei quali Giansimone fu tra i più acerrimi avversarî di Piero Soderini e uno dei promotori del movimento del 1512. Il ramo di Filippo di Simone si estinse nel sec. XVII.
Francesco di Simone fu commissario all'esercito contro i Visconti nel 1424 e dei fautori di Cosimo de' Medici nel 1434. Dei suoi figli sono da ricordare Lucrezia, Giovanni, Filippo, Leonardo: Lucrezia (v.) sposò Piero di Cosimo de' Medici, fu madre di Lorenzo il Magnifico e morì nel 1482; Giovanni fu tesoriere di Sisto IV, poi visse quasi sempre a Roma per tutelarvi gli interessi finanziarî e politici dei Medici; ebbe un figlio, Lorenzo, che fu giustiziato per il complotto del 1497, e un nipote, Giovanni, che fu uno dei più stretti confidenti di Clemente VII: il ramo di Giovanni di Francesco si spense con Leonardo, vescovo di Borgo San Sepolcro e poi di Aiaccio, il quale ebbe un figlio naturale che si trasferì in Francia; Filippo fu priore e gonfaloniere di giustizia e padre di Giuliano, vescovo di Saluzzo, che nel 1530 rinunziò al vescovato a favore del nipote Alfonso, e Simone. Questi, nato nel 1472, fu fatto senatore di Roma da Clemente VII, dopo il 1530 fu gonfaloniere a Firenze, poi membro del consiglio dei Quarantotto; morì nel 1543. Simone ebbe tra gli altri figli Donato e Alfonso. Donato (1505-1587) fu fatto senatore da Cosimo I ed esercitò diverse cariche pubbliche nel principato; dei suoi figli si ricordano Giuliano (1532-1605) senatore di Ferdinando I; Cosimo, anch'egli senatore; Simone, cavaliere di S. Stefano, ucciso nella battaglia di Lepanto; Niccolò vescovo di Borgo San Sepolcro, ambasciatore alla corte di Francia verso il 1560. Niccolò fu il primo che introdusse in Toscana la coltivazione del tabacco, che si chiamò allora l'erba Tornabuona: morì nel 1598. L'altro figlio di Simone, Alfonso, fu dei familiari di Clemente VII e nel 1530 vescovo di Saluzzo. Nel 1535 accompagnò Alessandro de' Medici a Napoli. Divenne uno dei confidenti di Cosimo I che rappresentò nella capitolazione di Siena; morì nel 1577. Il ramo di Simone di Filippo si estinse nel sec. XVIIl.