• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

toponomastica

di Claudio Cerreti - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

toponomastica

Claudio Cerreti

I nomi sulla Terra

La grande quantità e varietà di nomi che gli uomini hanno usato per designare le varie parti dei territori abitati è l’oggetto di studio della toponomastica, disciplina complessa e affascinante che è legata alla linguistica, alla storia, alla geografia, all’ecologia, all’antropologia, e che usa gli strumenti di indagine di queste scienze, per le quali è a sua volta un importante supporto. Lo studio toponomastico non è facile: più ricco per le regioni in cui fin dall’antichità si svilupparono culture che hanno prodotto documenti scritti, si basa anche sulle tradizioni orali. I risultati delle indagini toponomastiche, inoltre, sono spesso sorprendenti

Famiglie di luoghi e singoli individui

La toponomastica è lo studio linguistico dei toponimi, cioè dei nomi di luogo: nomi di città, regioni, montagne, fiumi.

Da una parte esiste la nomenclatura geografica: per esempio termini come monte, pizzo, cima – che designano certi tipi di forme montane – oppure valle, conca, dolina – che si riferiscono a tipi di aree pianeggianti – sono nomi comuni. Dall’altra parte esiste una quantità enorme di nomi propri applicati in maniera inequivocabile a singoli, specifici ‘oggetti geografici’.

Il toponimo può essere formato da una parte di nome comune e da una specificazione: Monte Cornacchia, Val Varaita, Città della Pieve; oppure solo da un nome proprio, come accade soprattutto, ma non solo, nel caso dei centri abitati e dei nomi relativi ad aree più o meno estese (regioni grandi e piccole, contrade): Bologna, Matese, Campidano, Quarto.

Ci sono casi in cui un nome che aveva un senso generico (nomenclatura) è diventato un nome proprio: alpe forse indicava un certo tipo di altura su cui si praticava il pascolo; poi – senza perdere quel significato – è passato anche a designare le Alpi, come nome proprio della catena montuosa; tuttavia in altri casi è sinonimo del nome comune montagna, accompagnato da un nome proprio: Alpi Apuane, Alpe di Siusi, Alpe della Luna. Ci sono casi inversi di nomi che avevano valore di nome proprio e poi sono passati nella nomenclatura: è il caso di Vulcano, da principio nome di uno specifico vulcano nelle Isole Eolie e poi divenuto, anche in molte altre lingue, nome comune.

La toponomastica studia sia i termini della nomenclatura – che sono relativamente poco numerosi, anche se si considerano tutte le varietà linguistiche e dialettali – sia soprattutto i nomi propri – che sono invece quasi infiniti: ciascuna piccolissima porzione di spazio può avere o ha avuto un suo nome, magari noto solamente a poche persone.

Storia e geografia dei nomi

La toponomastica studia, dal punto di vista linguistico, la storia dei nomi di luogo. Studiare la storia, cioè il modo in cui un certo nome è cambiato nel corso del tempo (etimologia), serve per individuare l’origine del nome, il significato più antico: quello che il nome aveva quando venne assegnato a un certo luogo. Individuare il significato originario vuol dire, spesso, capire perché quel luogo è stato denominato in quella maniera; e se si riesce a scoprire il motivo della denominazione, si ricavano informazioni molto utili sulla storia delle comunità umane che hanno abitato quel luogo e sui caratteri geografici antichi.

In alcuni casi si tratta di un’operazione quasi disperata: moltissimi nomi di luogo sono talmente antichi che derivano da lingue praticamente sconosciute; così non sappiamo, per esempio, l’origine del toponimo Roma. Oppure, può capitare che i nomi siano stati modificati in un modo tale che diventa difficile riconoscere la forma antica, il significato originario e anche il motivo della scelta del nome: per esempio, Ventimiglia sembra avere un significato chiarissimo, in italiano; invece è la deformazione del nome latino Albintimilium, che a sua volta era la ‘traduzione’ di un antico nome ligure che doveva significare qualcosa come «città dei Liguri Intemeli».

In molti altri casi le fonti documentarie consentono di formulare ipotesi convincenti o addirittura di trovare vere e proprie prove. Le fonti della toponomastica sono le conoscenze degli abitanti del luogo (informazioni orali), le storie locali, gli archivi, le carte geografiche e catastali. Con queste informazioni, tuttavia, si risale poco nel tempo: la memoria popolare, per esempio, è necessariamente piuttosto corta, appena qualche generazione. Si consideri che nelle regioni di antico popolamento come l’Italia una gran parte dei nomi di luogo può essere stata assegnata addirittura prima dell’uso della scrittura o almeno prima che a qualcuno servisse registrare un certo nome in forma scritta.

Uno studio complesso

La difficoltà di basarsi su documenti veri e propri rende la toponomastica una ricerca multidisciplinare.

In ogni caso la base è l’analisi dei documenti scritti disponibili e lo studio della storia del luogo; la geografia spessissimo aiuta a spiegare la scelta dei toponimi: per fare solo qualche esempio, molti toponimi comprendono le parole fonte, monte, piana, colle, ma ci sono anche casi meno evidenti, come lama (Lama dei Peligni, San Pietro in Lama, Lamon), termine antichissimo che significa «acquitrino», «palude».

Le tracce archeologiche e la topografia antica possono fornire informazioni sull’organizzazione del territorio e aiutano a interpretare i toponimi: per esempio, il nome di San Pietro Infine, in provincia di Caserta, sembra avere origine dal latino in fine («sul confine»), e si sa che il paese era sul confine dei possedimenti dell’abbazia di Montecassino. Tuttavia è possibile un’altra interpretazione: potrebbe essere la deformazione di un nome popolare (in fle), che a sua volta risaliva al latino ad flexum («sulla curva»), perché il paese si trovava su una svolta della Via Casilina antica. Altre discipline che studiano l’ambiente naturale – come la botanica e la zoologia – sono indispensabili in molti casi alla toponomastica o ricavano da questa informazioni preziose: i frequentissimi Cerreto o Carpineto, per esempio, ricordano la presenza di boschi di cerri o di carpini.

A volte, lo studio dell’etimologia chiarisce la storia del luogo e l’organizzazione antica del territorio: i vari Monte Gennaro presenti in Italia, per esempio, derivano dal latino Ianuarius e segnalano la presenza di luoghi di culto del dio Giano, oggi irriconoscibili.

Spesso, insomma, le indagini toponomastiche indirizzano e sostengono le ricerche storico-geografiche, e altrettanto spesso queste chiariscono la toponomastica. La toponomastica, tuttavia, è una disciplina linguistica, e trova i suoi metodi scientifici nella linguistica; in particolare, molto utili sono la morfologia, la fonetica e la comparazione con forme linguistiche appartenenti ad altre lingue.

Il caleidoscopio delle lingue e delle culture

Nelle regioni che sono state popolate da genti di lingue diverse – come l’Italia –, i toponimi sono spesso l’unica traccia che consente di ricostruire la storia locale della presenza umana.

L’italiano deriva dal latino, e perciò moltissimi nomi di luogo, nella forma italiana o in quelle dialettali, sono da ricondurre al latino. Ma prima e dopo il latino anche altre lingue sono state parlate in Italia: l’etrusco, altre quasi ignote lingue prelatine, le lingue italiche, il greco, il fenicio, l’arabo, lingue germaniche e slave e così via; tutte queste lingue hanno lasciato tracce nella toponomastica.

Dato che i nomi di luogo spesso esistevano già al momento dell’arrivo di una nuova lingua, i toponimi creati da una lingua possono essere stati modificati o tradotti da lingue posteriori, come nel caso già discusso di Ventimiglia, ‘tradotto’ dal ligure al latino e dal latino all’italiano. Marsala, Calatafimi, Mezzoiuso e molti altri toponimi siciliani e di altre aree sono italianizzazioni di nomi arabi; da lingue germaniche provengono non solo i toponimi tedeschi dell’Alto Adige ma anche Fara o Gaggio o Gastaldo, diffusi in varie parti d’Italia.

Bisogna comunque tenere presente che i toponimi sono fra gli elementi più importanti del processo di costruzione del territorio e hanno una capacità di permanenza impressionante. Alcuni nomi di luogo, poi, hanno ancora oggi la forma che avevano nell’antichità o nel Medioevo: Fara Filiorum Petri, in provincia di Chieti, è un nome altomedievale, in parte longobardo (fara «comunità»), in parte latino.

Moltissimi sono i toponimi che derivano da nomi di persona, come Giuliano da Giulio, Magliano da Manlio, Ponzano da Ponzio; quelli che si riferiscono alla religione pagana e a quella cristiana; quelli che riguardano antichi usi agricoli o la vegetazione spontanea o gli animali selvatici. In tal senso, i toponimi costituiscono un vero e proprio patrimonio storico-culturale di grande interesse.

Vedi anche
Longobardi (o Langobardi) Popolazione germanica che appare nelle fonti scritte nel 5° sec., quando si stanziò nel Meclemburgo (a E dell’attuale Amburgo). 1. Storia 1.1 Le origini. - Secondo l’antico mito longobardo delle origini, i Longobardi, provenienti dalla Scandinavia, sarebbero partiti verso il continente ... Graziadio Isaia Àscoli Àscoli, Graziadio Isaia. - Linguista (Gorizia 1829 - Milano 1907); prof. (dal 1861) all'Accademia scientifico-letteraria di Milano; socio nazionale dei Lincei (1875). Coltivò dapprima i più svariati campi della glottologia (Studî orientali e linguistici, I-III, 1854-61; Zigeunerisches, 1865; Studî ario-semitici, ... Giovan Battista Pellegrini Linguista (Cencenighe 1921 - Padova 2007). Prof. univ. dal 1957, dal 1964 insegnò glottologia nell'università di Padova. Socio corrispondente dell'Accademia della Crusca (1990). Tra i suoi principali temi di ricerca: le lingue dell'Italia prelatina (La lingua venetica, 2 voll., 1967, in collab. con A. ... Gerhard Rohlfs Glottologo e filologo (Berlino 1892 - Tubinga 1986). Profondo conoscitore e indagatore della situazione dialettale italiana, a lui si deve la sintesi di grammatica storica della lingua italiana e dei dialetti italoromanzi a tutt'oggi più vasta e valida (Historische Grammatik der italienischen Sprache ...
Indice
  • 1 Famiglie di luoghi e singoli individui
  • 2 Storia e geografia dei nomi
  • 3 Uno studio complesso
  • 4 Il caleidoscopio delle lingue e delle culture
Categorie
  • ESPLORAZIONE CARTOGRAFIA E TOPOGRAFIA in Geografia
Altri risultati per toponomastica
  • toponomastica
    Enciclopedia on line
    Studio fondamentalmente linguistico dei toponimi o nomi di luogo, sotto l’aspetto dell’origine, della formazione, della distribuzione, del significato ecc. Nella t. si possono distinguere due indirizzi: uno tipologico e l’altro storico. Il primo è volto alla constatazione dei modi in cui i nomi di luogo ...
  • TOPONOMASTICA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
    Giovan Battista Pellegrini (XXXIV, p. 7) Negli ultimi decenni si è spesso registrata una più stretta collaborazione tra ricerche toponomastiche e onomastiche, queste ultime meglio definite come antroponimiche. Oggi, pertanto, si può individuare una disciplina generale denominata onomastica, a sua volta ...
  • TOPONOMASTICA
    Enciclopedia Italiana (1937)
    (nome formato, secondo l'esempio di γραμματική e simili, dall'agg. ὀνομαστικός, composto con τοπός, "luogo" fr. toponymie; ted. Ortsnamenkunde; ingl. toponymics) Pietro SKOK Dante OLIVIERI È la scienza dell'origine, del significato, della pronunzia, dello sviluppo, dell'epoca e dell'uso dei nomi ...
Vocabolario
toponomàstica
toponomastica toponomàstica s. f. [comp. di topo- e onomastica]. – 1. Studio fondamentalmente linguistico dei toponimi o nomi di luogo, sotto l’aspetto dell’origine, della formazione, della distribuzione, del significato, ecc.: ricerche...
toponomàstico
toponomastico toponomàstico agg. [tratto da toponomastica] (pl. m. -ci). – Relativo ai toponimi, alla toponomastica: studî t., ricerche t., dizionario t.; la commissione t. del comune di Firenze. ◆ Avv. toponomasticaménte, sotto l’aspetto...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali