too big to fail
Espressione con cui ci si riferisce ad aziende (solitamente operanti nel settore bancario o d’investimento privato) considerate di interesse tanto rilevante da non poter essere abbandonate alla propria sorte in caso di ipotesi di fallimento («troppo grandi per fallire»): le conseguenze sulla stabilità economico-finanziaria di un elevato numero di soggetti economici sarebbero infatti talmente gravi da rendere necessaria l’assunzione di responsabilità da parte dello Stato (e delle banche centrali) con l’erogazione di sussidi pubblici, nonostante il rischio di generare così comportamenti di moral hazard (➔ azzardo morale).
Nell’attuale dibattito politico ed economico-finanziario, innescato dal crollo nel 2008 della banca di investimenti statunitense Lehman Brothers (quarta nel mercato nordamericano per dimensioni, in termini di fatturato, movimenti di capitale, partecipazioni finanziarie in altre aziende ecc.), l’espressione è usata in riferimento ai rischi connessi al fallimento di grandi banche e società d’investimento e alla conseguente necessità di una più stringente regolamentazione dei mercati finanziari.