Leung, Tony (propr. Leung Chiu-Wai, pinyin Liang Chiaowei)
Attore cinematografico, nato a Hong Kong il 27 giugno 1962. Tra i più rappresentativi interpreti del cinema di Wong Kar-Wai, pur essendo stato protagonista di film di diverso genere, chiamato da alcuni tra i più famosi registi orientali come John Woo, Hou Hsiao-hsien e Zhang Yimou, ha messo in luce un metodo interpretativo giocato sulle sfumature espressive e sugli sguardi. L'eleganza discreta e misteriosa, la predisposizione a vivere intimamente il suo personaggio, elementi che contrastano con le caratterizzazioni comiche note quasi esclusivamente al pubblico cinese, hanno segnato uno dei suoi ruoli più riconoscibili, quello del giornalista che vive una passione incompiuta in Huayang nianhua (2000; In the mood for love) di Wong Kar-Wai per il quale ha ottenuto il premio come miglior attore al Festival di Cannes.
Come molti suoi colleghi, L. ha iniziato la carriera artistica interpretando numerose serie televisive in cui ha esibito il proprio talento comico e grazie alle quali ha conseguito una notevole popolarità. Passato al cinema è apparso in Dixia qing (1986, ingl. Love unto waste), opera seconda di Stanley Kwan, e numerosi altri film, prima di ottenere uno dei suoi ruoli più intensi, quello di un fotografo reso sordomuto da un trauma infantile in Beiqing chengshi (1989; Città dolente) di Hou Hsiao-hsien. L'anno successivo è stato scelto da Woo per Die xue jietou (1990, ingl. A bullet in the head), in cui interpreta un altro personaggio drammatico, Ben, un giovane sbandato che nel 1967 assieme a due amici decide di partire da Hong Kong per cercare di affermarsi nel contrabbando illegale a Saigon, finendo però coinvolto negli orrori della guerra. L'anno successivo è avvenuto l'incontro con Wong Kar-Wai per A fei zhengzhuan (1991, ingl. Days of being wild) in cui L. appare soltanto nel piano-sequenza finale. Da questa fugace prima collaborazione è nato un lungo e proficuo sodalizio artistico. È poi tornato a lavorare con Woo in La shou shen tan (1992, ingl. Hard boiled), in cui è un poliziotto che si infiltra in una gang di trafficanti d'armi, al fianco di un altro degli attori simbolo del cinema di Hong Kong, Chow Yun-Fat. Nel 1993 è stato protagonista di due commedie, Xin nan xiong nan di (ingl. He ain't heavy, he's my father) di Peter Chan e Feng chen san xia (ingl. Tom, Dick and Hairy) ancora di Chan e Lee Chin-Ngai, in cui la sua recitazione si avvicina a forme di commedia sofisticata. Con Dong xie xi du (1994, ingl. Ashes of time), L., nel ruolo di uno spadaccino, ha rinnovato la collaborazione con Wong Kar-Wai mentre l'anno successivo, in Xich lo (fr. Cyclo), secondo film del regista vietnamita Tran Ahn Hung, ha dato vita a un personaggio sospeso tra violenza e dolore, quello del gangster detto Il poeta. Ancora per Wong Kar-Wai è stato protagonista di Chongqing senlin (1994, ingl. Hong Kong express) e Chunguang zha xie (1996; Happy together). Nel primo è il poliziotto matricola 663, che vive dei casuali incontri sentimentali con due ragazze, la sua fidanzata 'in fuga' e una cameriera di un bar. Nel secondo si confronta con uno dei suoi personaggi più rischiosi, un gay che con l'amante lascia Hong Kong per l'Argentina. Due anni dopo ha interpretato Au dut (ingl. The longest nite), notevole poliziesco di Patrick Yau, e Hai shang hua (1998, I fiori di Shanghai) di Hou Hsiao-hsien. Dopo il riconoscimento internazionale di Huayang nianhua, L. è stato il protagonista del wuxia pian dai toni onirici Yingxiong (2002, ingl. Hero) di Zhang Yimou, in cui è uno spadaccino che si oppone all'uccisione del monarca.