TONCHINO (fr. Tonkin; A. T., 95-96)
Provincia dell'Indocina Francese, confinante a N. e a NE. con le provincie cinesi di Yün-nan e Kwang-si, a O. col Laos, a SO. con l'Annam; a SE. si affaccia sul Golfo del Tonchino. Una suddivisione, generalmente ammessa, distingue il Tonchino in Alto e Basso, basandosi solo sulle condizioni altimetriche; tale suddivisione, se è giusta per il Basso Tonchino, che comprende la ben definita regione deltizia del Fiume Rosso, risulta troppo sommaria nei riguardi dell'alto Tonchino, frazionato in tante unità regionali, diverse per aspetto e natura del suolo. Nella parte orientale dell'Alto Tonchino si stende una regione di alte colline calcaree, che sorpassano raramente i 1000 m. e si spingono alla costa; questa, alta e incisa da numerose insenature e baie, è accompagnata da uno sciame di isole e isolotti, foggiati in strane forme dall'erosione marina (Baia di Along). Il calcare predomina anche nella vasta e accidentata regione del Tonchino centrale, nella quale altipiani a sommità tabulare, incisi dai corsi d'acqua, che scorrono in gole spesso profondissime (tra queste celebre è la gola del Song-nho-qué, profonda 1000 m., dei quali circa 600 verticali), si alternano a rilievi frastagliati, terminanti con cime ardite e guglie sottili. Nel complesso è una regione selvaggia, poco conosciuta, ricoperta in gran parte da una folta boscaglia che ne rende ancor più difficile l'accesso. Tra queste regioni calcaree si interpongono zone costituite da rocce cristalline (gneiss e micascisti), il cui rilievo, meno tormentato, è caratterizzato da un seguito di alture rotondeggianti, ricoperte qua e là da boschi di conifere, ma più spesso denudate, attraverso le quali si aprono ampie vallate, spesso paludose. Ancor più denudati si presentano i bassorilievi di scisti e arenarie, dalle sommità quasi spianate.
Nel Tonchino occidentale dove il rilievo assume un aspetto più regolare, catene di montagne, con andamento NO.-SE., si succedono da E. a O.; l'altezza diminuisce da NO., dove si superano i 3000 m., a SE. Paralleli a queste pieghe si svolgono i corsi del Fiume Rosso e del suo maggiore affluente il Fiume Nero. Dove il suolo è costituito da scisti, arenarie o rioliti, il rilievo assume forme dolci e arrotondate; dove invece ricorrono terreni calcarei si ha il caratteristico paesaggio carsico, che ricorre anche nel Tonchino di NE.
Il Basso Tonchino si identifica col delta del Fiume Rosso, vasta regione pianeggiante, appena inclinata verso il mare (Hanoi, situata a 100 km. dalla costa, è appena a 4 m. s. m.) che si stende, a forma di trapezio, su una superficie di circa 15.000 kmq. Un tempo occupata dalle acque del Golfo del Tonchino, che si estendeva molto più dentro terra, tale regione fu interamente costruita dalle alluvioni del fiume; il materiale da questo trasportato formò dapprima dei sottili cordoni litorali, che chiusero le insenature della costa, poi interamente colmate. La vasta regione pianeggiante in cui serpeggiano, contenuti da dighe potenti (2000 km.), i bracci del Fiume Rosso, è disseminata di caratteristiche emergenze rocciose dalla forma rotondeggiante se costituita di gneiss e scisti, frastagliate quando si tratti di alture calcaree. Le uniche accidentalità che interrompono la monotonia del paesaggio sono gli antichi cordoni litoranei, dominanti bassure argillose, coperte di risaie, sui quali passano le vie di comunicazione e si allineano i numerosi villaggi.
Favorita da un recente movimento di emersione, che ha accelerato il processo costruttivo, la regione deltizia guadagna sempre nuove terre al mare, e tale processo viene aiutato dall'uomo con la costruzione di dighe e la piantagione di giunchi ed erbe acquatiche sui terreni ancora acquitrinosi.
Il clima è caratterizzato da due stagioni, corrispondenti ai due monsoni di NE. e di SO., intercalate da una terza. L'estate, che va da aprile a ottobre, è caldissima e assai umida, con frequenti uragani; segue un periodo fresco e secco (da ottobre a gennaio), che separa l'estate dall'inverno, fresco e umido (da gennaio ad aprile), con temperature basse, piogge e nebbie frequenti.
Le precipitazioni abbondanti ovunque (da 1000 a 3000 mm. annui), aumentano dalla costa verso l'interno e da est a ovest. Il clima del Tonchino interno, dove si hanno nell'inverno temperature inferiori allo zero, è ancora poco conosciuto.
Poco o nulla resta della vegetazione naturale nel delta tonchinese, che dovette già essere coperto da foreste di bambù e da piante acquatiche, oggi intensamente coltivato. Folte foreste, ricche di essenze variate (mogano, palissandro, ebano, tek), con un sottobosco di bambù, liane e felci, occupano ancora vaste estensioni, specie nelle regioni dell'alto Song hai e del Fiume Nero. Nelle zone più elevate prevalgono boschi di conifere, tra le quali particolarmente pregiato è il pe mou, varietà di cipresso.
Il Tonchino è essenzialmente un paese agricolo; in quasi tutta la regione interna le superficie coltivabili sono limitate ai fondovalle più ampî e ai rai, campi non irrigati, ottenuti con l'incendio di una porzione di bosco, che vengono sfruttati temporaneamente dagl'indigeni; vi si coltiva riso, mais, manioca, cotone, canapa, tabacco e oppio. La rotazione delle colture è varia; alcune volte il rai viene abbandonato dagl'indigeni dopo un solo raccolto, più spesso invece dopo il secondo o il terzo raccolto.
La fertile zona deltizia è invece intensivamente coltivata, soprattutto a riso, il prodotto agricolo più importante che occupa circa il 70% della superficie, coltivata; si coltivano inoltre mais, che insieme al riso costituisce l'alimento base degl'indigeni, legumi, canna da zucchero, tè, alberi fruttiferi e tabacco. Poco cospicuo risulta il patrimonio zootecnico consistente in bufali, nelle zone coltivate a riso, buoi, suini e pollame.
Per la mancanza di facili vie di accesso, gran parte dei boschi non possono venire sfruttati; oltre a legni pregiati (mogano, palissando, ebano, pe mou, ecc.), si ricava una notevole quantità di olî e di lacca, che si esportano in Cina. Tra le risorse del sottosuolo è al primo posto il carbone, di cui si sfruttano il ricco bacino di antracite, che si stende per circa 150 km. lungo la costa dall'isola di Kebao a Dong Trieu (circa 1.500.000 tonn. annue), e il giacimento di carbone grasso di Thai Nguyen (25.000 tonn. nel 1933). Lo zinco si estrae nella regione dei massicci calcarei che si stendono tra il Fiume Chiaro, il Fiume Rosso e la ferrovia da Hanoi a Lang-Son. Le miniere di stagno che si trovano ai piedi del massiccio di Pia-Oac, producono circa 5000 tonn. di minerale all'anno.
L'attività industriale è appena agl'inizî, tanto che circa i ¾ dei prodotti minerarî e buona parte di quelli agricoli vengono esportati allo stato grezzo. Le industrie si concentrano in prossimità del giacimento di antracite, dove si hanno fabbriche di cemento, e a Hanoi che possiede varî stabilimenti per la filatura e tessitura del cotone e della seta. Inoltre si trovano, sparsi in tutti i principali centri del delta, stabilimenti per la trasformazione dei prodotti agricoli (pilatura e brillatura del riso, oleifici, distillerie, ecc.).
Nel 1925 la popolazione era di 7.402.000 ab. (saliti a 8.096.000 nel 1931), dei quali 7.300.000 indigeni, 90.000 Cinesi; il rimanente era dato da bianchi e da meticci. Tra gl'indigeni prevalgono di gran lunga gli Annamiti, stanziati nella regione deltizia e lungo la costa dal sec. III a. C.; nella regione montuosa vivono popolazioni Moi, Muong, Tai, Man e Meo. Il Tonchino raggiunge la più elevata densità (70 ab. per kmq.) di tutta l'Indocina Francese; la popolazione è però molto inegualmente distribuita. Accanto a zone sovrapopolate come il Basso Tonchino, dove si raggiungono i 550 ab. per kmq., si hanno vaste superficie in cui si hanno densità di 20-30 ab. per kmq. (fondovalli e bacini alluvionali); gran parte poi della regione montuosa interna è del tutto spopolata.
Amministrativamente il Tonchino si divide in 25 provincie; capitale è Hanoi (124.000 ab.), situata sul Fiume Rosso. Altri centri notevoli sono Haiphong (122.000 ab.), il maggior porto del Tonchino, Nam dinh, 75 km. a SE. di Hanoi, Sontay, all'inizio del delta, tutti nel Basso Tonchino. Nell'interno si ricordano Lang son, Chao-bang e Lao kay.
L'asse delle vie di comunicazione è dato dalla ferrovia che da Haiphong per Hanoi conduce lungo la valle del Fiume Rosso, alla frontiera cinese, e di lì prosegue per Yün-nan; da questa si diparte da Hanoi la trasversale che termina a Lang son. Un buono sviluppo della rete stradale si ha nel Basso Tonchino; tutta la parte nord-occidentale è invece priva di strade carrozzabili. Le comunicazioni con il resto dell'Indocina avvengono lungo la costa che è seguita da una strada carrozzabile e dalla ferrovia da Hanoi a Tourane per Vinh e Hué.
Bibl.: Atlas des Colonies françaises, Parigi 1934; F. Boudet, R. Bourgeois, Bibliographie de l'Indochine française, Hanoi 1913-26; 1927-29; 1930; Le Cadet, Le climat du delta du Tonkin, in Bull. écon. Indoch., X, 1911; E. Chassigneux, Les dépressions continentales et le climat du Tonkin, in Revue de géographie annuelle, 1913; A. Chevalier, Premier inventaire des bois et autres produits forestiers du Tonkin, in Bull. écon. Indoch., 1918-19; E. Chassigneux, L'irrigation dans le delta du Tonkin, in Revue de géogr. annuelle, 1912; P. Gourou, Le Tonkin, Parigi 1931; Lunet de Lajonquière, Ethnographie du Tonkin septentrional, ivi 1906; A. Pouyanne, L'hydraulique agricole au Tonkin, Hanoi 1931; Blondel, La géologie et les mines de l'Indochine française, Parigi 1935; Ch. Robequain, L'indochine française, ivi 1935.