SODERINI, Tommaso.
– Nacque a Firenze il 12 agosto 1403 nel quartiere di Santo Spirito, gonfalone Drago da Lorenzo Soderini e da Ghilla di Tommaso Cambi, sposati dal 1398; altri figli furono Ghilla, Alessandra, Maria, Zenobia e Niccolò (12 febbraio 1402).
La sua vita pubblica iniziò nel 1430, e fu subito intensa. Il 24 gennaio 1430 divenne ufficiale della Grascia per quattro mesi, il 24 dicembre capitano della cittadella di Arezzo per sei mesi, il 1° aprile 1432 camerario degli Ufficiali di torre per sei mesi, il 1° agosto 1433 ufficiale delle Condotte per quattro mesi. Nell’ottobre dello stesso 1433 prese parte allo scrutinio per il priorato e il 15 settembre 1435 entrò tra i Dodici buonuomini per tre mesi. Dal 26 luglio 1436 fu podestà di Fucecchio per sei mesi, dal 3 marzo 1437 regolatore delle Entrate per quattro mesi, dal 31 ottobre conservatore di Leggi per sei mesi; ebbe il priorato nel maggio-giugno del 1438 e dal 30 settembre fu vicario del Valdarno di Sopra per sei mesi. Dal 26 maggio 1439 divenne camerario delle Prestanze per quattro mesi; dall’8 ottobre fu provveditore del Sale per un anno, il 15 febbraio 1440 segretario dello scrutinio per gli uffici estrinseci, il 2 dicembre 1440 capitano di Or S. Michele per quattro mesi, l’8 aprile 1441 castellano di S. Marco a Pisa, il 27 novembre ufficiale per lo Sgravio della cinquina, il 1° marzo 1442 ufficiale del Monte per un anno e il 10 aprile 1443 vicario della Val d’Elsa per sei mesi. Il 24 marzo 1444 venne eletto tra gli Ufficiali di pratica per un anno per anticipare il gettito sulle imposte da riscuotere nei mesi di novembre e dicembre, e il 3 giugno nominato accoppiatore per le imborsazioni ai maggiori uffici, partecipando allo stessa tornata elettorale; il 4 giugno fu estratto tra gli ufficiali incaricati della nuova imposizione fiscale. All’inizio del 1445 prese parte allo scrutinio per l’ufficio di capitano e podestà di Pisa e per i Dieci, Otto, Undici e Quattordici uffici estrinseci; fu priore nel gennaio-febbraio dello stesso anno, conservatore di Leggi per sei mesi dal 25 marzo, podestà di Arezzo per sei mesi dal 12 luglio, ufficiale del Monte vecchio dall’8 novembre 1447 a tutto febbraio del 1448 e dal 15 marzo dei Dodici buonomini per tre mesi. Nel marzo-aprile del 1449 assunse la carica di gonfaloniere di Giustizia, e nel maggio partecipò allo scrutinio per gli uffici maggiori. Fu capitano di Cortona per sei mesi dal 24 marzo 1450, dal 10 gennaio 1451 degli Otto di custodia per due mesi, dal 23 marzo 1451 dei Dieci di libertà e pace per quattro mesi. Il 3 maggio 1452 venne deputato con altri a finanziare il soggiorno a Firenze dell’imperatore Federico III di ritorno da Roma. Dal 20 agosto seguente fu capitano di Pisa per sei mesi durante la campagna per riconquistare Vada occupata dal re di Napoli Alfonso d’Aragona, e nello stesso mese eletto accoppiatore per lo scrutinio dei maggiori uffici e imborsato per il gonfalonierato di Giustizia. Fu ufficiale per lo Sgravio della cinquina per un mese dal 26 giugno 1453, dal 1° dicembre dei Sei di Arezzo per quattro mesi, il 18 gennaio 1454 tra gli Ufficiali per lo sgravio fiscale e nel luglio-agosto gonfaloniere di Giustizia partecipando alla definizione della Lega italica, seguita alla pace di Lodi, sancita tra Firenze, Venezia e Milano il 30 agosto 1454. Dall’8 maggio 1455 divenne gonfaloniere di compagnia per quattro mesi, dal 9 settembre 1456 ufficiale dell’Onestà per quattro mesi, dal 17 giugno 1457 ufficiale del Balzello per tre mesi e provveditore delle Gabelle del sale e del vino per un anno dall’8 ottobre seguente.
Con il rafforzamento del potere mediceo nel 1458 attraverso la convocazione del Parlamento (11 agosto), Soderini fece parte della Balìa con cui venne ripristinato e reso permanente il sistema elettorale anteriore al 1453: il 14 fu nominato accoppiatore per le imborsazioni della Signoria da effettuare ‘a mano’ per cinque anni. Nello scrutinio che seguì venne imborsato per i Consigli del popolo e del comune, per i Sei uffici intrinseci, per l’ufficio di Provveditore delle gabelle, di Capitano delle galee e degli Otto di custodia, e il 31 agosto eletto tra i Cinque governatori di Pisa (dal 21 novembre, per un anno). Il 26 novembre fu tra gli otto cittadini incaricati di predisporre la legge per la formazione del Consiglio del cento deputato a trattare le principali materie di governo, approvata dalla Balìa il 29 novembre.
Non meno intenso il suo curriculum negli anni seguenti. Dal 1° marzo 1460 fu dei Signori di Zecca per sei mesi, nel luglio-agosto gonfaloniere di Giustizia, dal 21 novembre 1460 al 20 novembre 1461 provveditore delle Gabelle di Pisa e dei Cinque ufficiali di Pisa, dal 1° maggio 1462 degli Otto di custodia per due mesi, dal 10 novembre 1462 capitano di Cortona. Il 19 ottobre 1463 a Venezia giustificò l’invio delle galee fiorentine in Levante, a sostegno nella guerra contro i Turchi, e nell’ottobre successivo fece parte dell’ambasciata che a Roma si congratulò con il neoeletto Paolo II (dal quale fu nominato cavaliere a Speron d’oro, con il privilegio di aggiungere allo stemma le chiavi di s. Pietro, sì che rientrato a Firenze ricevette, 17 gennaio 1465, il cavalierato e le insegne del popolo). Nello stesso 1465 fu nominato dagli accoppiatori per lo scrutinio del gonfalonierato di Giustizia, fu capitano di Pisa per sei mesi dal 2 marzo e degli Otto di custodia per due mesi dal 1° gennaio 1466.
La spaccatura del partito mediceo determinata dall’avvento al governo di Piero de’ Medici (1464) al quale si opposero, fra gli altri, Luca Pitti, Dietisalvi Neroni, Angelo Acciaioli, Niccolò Soderini, decisi a mantenere la libertà repubblicana e a impedire ingerenze nel sistema elettorale, trovò una composizione con un nuovo Parlamento riunito il 2 settembre 1466 e la nomina di una Balìa, in cui entrò anche Soderini, che riportò in vigore i precedenti sistemi di controllo politico e giudiziario e l’elezione della Signoria tramite gli accoppiatori.
Il 30 settembre, con Iacopo Guicciardini, Soderini si recò a Venezia (ove ripararono in parte gli avversari del Medici, colpiti da misure di confino l’11 settembe), e raggiunse poi Milano. Rientrato il 13 dicembre, nel marzo-aprile del 1467 fu gonfaloniere di Giustizia, dal 7 aprile ufficiale degli Ornamenti per un anno e il 6 maggio eletto tra i Dieci di Balìa per sei mesi con riconferma. Durante questo incarico, fu nuovamente inviato a Venezia, nel novembre del 1467, per trattare la pace dopo la battaglia della Molinella del 25 luglio 1467, ove, dietro pressione degli esuli fiorentini, le truppe veneziane guidate da Bartolomeo Colleoni, con l’appoggio degli Estensi, di altre Signorie e di papa Paolo II, si scontrarono con l’esercito di Firenze e alleati (Galeazzo Maria Sforza, Ferrante d’Aragona e Giovanni II Bentivoglio) comandato da Federico di Montefeltro. Dalla città lagunare si recò a Milano (gennaio del 1468) per esortare Sforza a un’alleanza con il papa, in vista di una nuova crociata. Il 6 maggio 1468 fu ancora dei Dieci di Balìa per sei mesi, e dal 10 ottobre al 31 dicembre ancora una volta a Venezia: qui incontrò i rappresentanti del re di Napoli e dello Sforza (alleati di Firenze) al fine di stabilire un trattato. Fu ancora gonfaloniere di compagnia dall’8 maggio 1469 per quattro mesi e dei Sei di mercanzia per tre mesi dal 1° ottobre seguente.
Importante fu il ruolo di Soderini alla morte di Piero de’ Medici (2 dicembre 1469): radunati i sostenitori del regime nel convento di S. Antonio, li convinse che la salvezza della Repubblica dipendeva dalla conservazione della casa Medici e dalla continuità del suo governo, favorendo così il passaggio del potere al giovane Lorenzo. Mantenne di conseguenza una posizione di rilievo nei mesi e anni immediatamente successivi (camarlingo della Camera del Comune per quattro mesi dal 1° aprile 1470, degli Otto di custodia per due mesi dal 1° ottobre seguente; dei Sei di mercanzia dal 1° luglio 1471 per tre mesi, della Balìa per il nuovo scrutinio dal 5 luglio), intervallando le cariche interne con importanti missioni diplomatiche. Già il 23 novembre 1470 era stato a Napoli per rafforzare i legami di alleanza e per concertare la risposta a papa Paolo II che premeva per la crociata contro i Turchi, e il 23 luglio 1471 fu inviato a Milano per ristabilire di fatto l’unità della Lega, prospettando i rischi di una ‘alteratione’ con Napoli. Questa importante missione a Milano e pure le successive testimoniano la rinnovata adesione di Soderini alla politica di Lorenzo de’ Medici e alla causa sforzesca, alla quale si era in un primo tempo opposto tenendo contatti con i fuoriusciti e con la corte di Napoli per ridimensionare il potere laurenziano. Ebbe licenza di rientrare il 5 dicembre.
La sua carriera interna non subì interruzioni (il 28 dicembre 1471 venne estratto per la carica di gonfaloniere di compagnia per quattro mesi, il 31 gennaio 1472 fu ufficiale del Monte per un anno, il 30 aprile seguente fece parte di una Balìa di venti cittadini deputati a gestire il conflitto con Volterra per i diritti dell’allume, nel 1473 fu eletto accoppiatore per un anno e fu dei Sei di mercanzia per tre mesi dal 1° aprile 1473) e si alternò con missioni diplomatiche di rilievo. Già il 20 giugno 1472 fu nuovamente incaricato di recarsi a Milano, e ancora il 14 febbraio 1474 venne deciso che svolgesse un’ulteriore ambasciata presso lo Sforza per ristabilire l’amicizia con Napoli. Da qui, con deliberazione del 4 ottobre, fu mandato a Venezia per la stipula di un trattato tra quella Repubblica, Firenze e Milano concluso il 2 novembre seguente.
Dopo un capitanato a Pisa (per sei mesi, dal 16 marzo 1475) e la carica di approvatore degli Statuti per un anno dal 1° gennaio 1476, il 28 dicembre di quell’anno si recò ancora a Milano con Luigi Guicciardini per porgere le condoglianze della Repubblica in seguito all’assassinio del duca Galeazzo Maria Sforza e fare da arbitro tra la duchessa Bona Sforza e i cognati per la successione, acquisendo il titolo di consigliere (14 marzo). Rientrato nel giugno del 1478, Soderini il 13 venne eletto tra i Dieci di Balìa per sei mesi e il 27 novembre fu inviato a Venezia per ottenere il sostegno di quella Repubblica in seguito al conflitto scatenato dopo la congiura dei Pazzi dal papa Sisto IV con la partecipazione del re di Napoli. Nel novembre-dicembre del 1479 fu gonfaloniere di Giustizia e dei Dieci di Balìa per sei mesi dal 13 dicembre 1479.
Gli anni Ottanta furono caratterizzati da un maggior impegno nella vita politico-amministrativa cittadina, o comunque all’interno dello Stato fiorentino. Con la pace stabilita nel 1480, si attuarono importati riforme attraverso la formazione del Consiglio dei settanta, supremo istituto di controllo elettorale i cui componenti restavano in carica a vita. Soderini, che l’11 aprile era entrato nella Balìa, il 19 fu eletto tra i trenta cittadini deputati alla nomina del nuovo organismo di cui egli stesso fece parte dal 20 seguente. Lo stesso 20 aprile venne eletto tra gli Otto di pratica, nuova magistratura laurenziana incaricata della conduzione della politica estera e dell’amministrazione del dominio, e dal 12 dicembre fu vicario della Val di Nievole per sei mesi. Dal 1° gennaio 1481 divenne accoppiatore; dal 20 aprile 1482 membro degli Otto di pratica per sei mesi e poi dal 1° maggio 1482 accoppiatore; dal 5 settembre successivo a tutto agosto del 1485 fece parte dei Dieci di Balìa (di istituzione laurenziana), seguendo in particolare le operazioni per il recupero di Sarzana occupata dai genovesi. Nel 1484, con il nuovo scrutinio, il 1° maggio venne eletto accoppiatore per l’imborsazione del priorato e riconfermato il 25 giugno; il 26 ottobre fu capitano di Pisa per sei mesi dal 16 settembre 1485.
Morì durante quest’ufficio in data imprecisata, il 29 ottobre fu sepolto a Firenze nella chiesa del Carmine.
Soderini aveva sposato nel 1430 Maria di Giuliano Cortigiani (morta il 20 ottobre 1440), e poi nel 1446 Dianora Tornabuoni, cognata di Piero de’ Medici, scomparsa a Pisa e trasportata a Firenze il 17 marzo 1462; nei catasti del 1469 e del 1480 risulta poi unito con Lessandra di Lando degli Albizi. Non sono attestati invece il matrimonio nel 1459 con Oretta di Simone Altoviti (Archivio di Stato di Firenze, Mss., 352, c. 159r) e quello nel 1480 con Lisa di Brancaccio Rucellai (c. 158v). Da queste unioni ebbe numerosi figli: Francesco, cardinale nel 1503, Giovan Vettorio, Paolantonio, Piero e Lorenzo (nato il 17 febbraio 1434), impegnati nella carriera politica; Lorenzo (nato il 21 febbraio 1431), e Piero (nato il 17 marzo 1451) scomparsi prematuramente; Francesco; Giovan Gualberto, figlio naturale (nato nel 1455), monaco camaldolese in S. Felice in Piazza; e infine Elisabetta (nata il 30 aprile 1431), Caterina, Francesca, Giovanna, Margherita, Dianora e Maria, che contrassero tutte matrimonio.
Sul piano economico, Soderini gestì una fiorente attività legata al commercio della seta ed ebbe interessi nel settore estrattivo vicino a Volterra, lasciando in eredità un cospicuo patrimonio.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, Tratte, 79, c. 38v, 80, c. 55r, 171, cc. 131v-132r, 172, cc. 118r-121v, 173, cc. 66r-67r, 174, cc. 57r-58v, 602, cc. 10v, 73v, 363, c. 28v, 367, c. 15r, 371, c. 11r, 373, c. 1r, 376, cc. 3v, 5v, 8v, 13v, 22r, 380, c. 14v, 381, cc. 2r, 16v, 387, cc. 10r, 15r, 21v, 392, c. 12r, 393, c. 4v,12v, 20r, 25r, 396, c. 1r, 399, c. 1v, 400, cc. 51r, 53r, 58r, 66r, 78r, 80v, 82rv, 84v, 401, c. 6r, 402, c. 3r, 404, c. 2v, 604, c. 20r, 605, cc. 95v, 135r, 738, c. 11r, 903, cc. 154r, 166r, 904, cc. 4r, 97r, 99r, 103r, 985, c. 3r, 986, cc. 2r, 18r, 1040, c. 25r; Priorista di Palazzo, cc. 183v, 188v, 191v, 195v, 200r, 205v, 215v; Consulte e pratiche, 55, cc. 44v, 66v, 89rv e passim; Signoria, Dieci di balia, Otto di pratica. Legazioni e Commissarie, Missive e Responsive, 63, cc. 100-136 (corrispondenza da Venezia, 28 ottobre-29 novembre 1468, e da Milano, 24 agosto-17 settembre 1471); Signori. Legazioni e Commissarie, 10, cc. 37r-39v; 15, cc. 103r-108v, 125r-128r, 136r e passim; 16, cc. 42r-45r, 173rv; 17, cc. 75rv, 103v-104r e passim, 146r, 176rv, 177rv-178r e passim; 18, cc. 9r, 84r-85r e passim; 19, c. 67rv e passim; 20, cc. 49r-51v; Signori. Missive I Cancelleria, 38, nn. 9, 22, 32, 36, 60, 128 (in Il carteggio della Signoria fiorentina all’epoca del cancellierato di Carlo Marsuppini (1444-1453). Inventario e regesti, a cura di R.M. Zaccaria, Roma 2015); Dieci di balia. Deliberazioni, partiti, condotte e stanziamenti 30, c. 9r, Catasto, 67, cc. 482r-484r, 397, cc. 89r-91r, 490, cc. 408r-410r, 655, cc. 839r-842r, 795, cc. 6r-9v, 910, cc. 533r-536r, 1001, cc. 344r-348r; Ufficiali della Grascia, 190, cc. 23v, 179v; Capitani di parte, nn. rossi, 75, cc. 6r-8r, 10r-18v (copie donazione ai figli del 16 ottobre 1475 e testamento del 27 agosto 1485); Mss., 352, cc. 158v, 159r; 354, c. 422r; Mediceo avanti il principato, a cura di A. D’Addario - F. Morandini, Roma 1951-1963, ad indices; L. de’ Medici, Lettere, I-VIII, Firenze 1977-2001, ad indices.
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