Doge di Venezia (n. 1343 - m. 1423). Fu provveditore d'armata nel 1381, nel 1396 capitano generale della flotta, duca di Candia nel 1403. Condusse delicate missioni diplomatiche presso i Carrara (1405), prima che questi perdessero Padova, e presso Sigismondo d'Ungheria (1410), per convincere il sovrano a desistere dall'intervento in Friuli. Doge nel 1414, praticò un'abile e tempestiva politica estera il cui caposaldo fu l'accordo con i Visconti sui territorî di terraferma. La sua azione culminò nella pace conclusa coi Turchi e nella partecipazione alla guerra contro l'imperatore Sigismondo che portò i Veneziani a recuperare Feltre e Belluno e a occupare il Goriziano e la Dalmazia. Malgrado i successi conseguiti nella guerra difensiva, M. cercò di frenare l'espansione di Venezia in terraferma e di evitare il conflitto con Milano per le terre d'oltre Mincio: la prosperità di Venezia era per lui legata ai traffici commerciali e non alle conquiste territoriali. Tale sua impostazione della politica veneziana venne del tutto smentita alla sua morte con l'elezione al dogado del rivale di sempre Francesco Foscari. M. fu l'ultimo doge la cui elezione fosse approvata dall'assemblea popolare.