Pittore (Faenza 1787 - Roma 1871). Studiò a Roma, dapprima seguendo l'indirizzo neoclassico, quindi, sotto l'influsso dell'opera e delle teorie dei nazareni, volgendo verso il purismo, di cui sottoscrisse il manifesto nel 1843. Se la sua opera di pittore, nonostante certa acerba e incisiva purezza di disegno, rimase eccessivamente legata ai precetti dell'accademia, notevole fu la sua importanza nella cultura artistica del secondo quarto dell'Ottocento. Fu eccellente maestro e scrisse d'arte (Scritti, raccolti da E. Ovidi, 1864). Fra i suoi quadri prevalgono i soggetti religiosi (Apparizione della Vergine a s. Stanislao Kostka, 1824, Roma, Noviziato dei Gesuiti a S. Andrea al Quirinale; Madonna del Rosario, 1840, Roma, Gall. nazionale d'arte moderna). Particolarmente felice è un suo Autoritratto nello studio (1813, Uffizi). Lasciò numerosi disegni, conservati nella pinacoteca Capitolina, nella Galleria d'arte moderna di Roma, agli Uffizi, nella pinacoteca di Faenza.