TOMMASO I, conte di Savoia
Alcune delle imprese a lui attribuite dalle antiche cronache di Savoia sono da attribuirsi invece a Tommaso II. Nato nel 1178, si trovò a succedere poco più che decenne nella contea di Savoia al padre Umberto III in un momento difficile, perché la condanna inflitta a suo padre dal Barbarossa lo rendeva virtualmente privo dei suoi dominî. Gli ottenne però ben presto l'assoluzione il suo tutore Bonifacio II marchese di Monferrato. In più di 40 anni di governo riuscì a rafforzare notevolmente la potenza della sua casa e ad arrotondarne i possessi di qua e di là dalle Alpi, riacquistando gran parte di ciò che era stato perduto dopo la morte della contessa Adelaide, sia per conquista d'armi, sia per donazione spontanea o per compera, sia assoggettando i signori locali. Uno dei primi atti di governo fu la concessione di franchigie ad Aosta, fatta poco dopo di avere, ancora con l'assistenza del suo tutore, pacificato tutta la valle. Nel dissidio sorto dopo la morte di Enrico VI tra Filippo di Svevia e Ottone IV egli seguì le parti del primo e ne ottenne in Piemonte l'investitura nominale di Testona e di Chieri. Acquistò poi anche dal monastero di S. Giusto di Susa, dando in cambio altri luoghi di minore importanza, Vigone, e, riconciliatosi con Ottone IV, assalì il marchese di Saluzzo partigiano di Federico II e lo obbligò a fargli omaggio per alcune terre, tra cui Barge. Con Asti, che andava crescendo sempre più d'importanza, stette per alcuni anni in buoni rapporti fino al tempo della sua riconciliazione con Ottone IV, perché il comune teneva per la parte opposta. La guerra che ne seguì fu sfavorevole a T. che dovette subire i patti di alleanza impostigli nel 1224 dagli Astigiani, i quali miravano per mezzo di essi a impedire l'espansione di Casa Savoia sulla destra del Po; tuttavia l'opera sua, tesa alla riconquista dell'antico dominio sabaudo, non si rallentò mai, specialmente di qua dai monti, dove, schieratosi definitivamente tra i fedeli di Federico II, ne ricevette il titolo di vicario imperiale. Oltralpe, insieme con l'investitura nominale di Testona e di Chieri, ebbe nel 1207 anche quella più reale del castello di Moudon nel Paese di Vaud, che costituì il punto di partenza, da parte di Casa Savoia, per la conquista dell'intera regione, nella quale egli stesso fece ancora un notevole passo con la fondazione di Villeneuve presso il castello di Chillon. L'anno prima della sua morte comprò da Berlione di Chambéry questo luogo, che divenne la capitale della Savoia. Quando morì, il 1° marzo 1233, aveva già rialzato le sorti della sua casa in modo che a ben ragione fu da qualcuno considerato come un Emanuele Filiberto in anticipo.
Bibl.: F. Sclopis, Considerazioni storiche intorno a Tommaso I Conte di Savoia con aggiunta di documenti inediti, in Memorie Accademia delle Scienze, XXXIV, Torino 1830; L. Cibrario, Storia della Monarchia di Savoia, I, Torino 1840; C. A. de Gerbaix-Sonnaz, Studi storici sul contado di Savoia e Marchesato in Italia, II, i, Torino-Roma 1893; F. Savio, I primi Conti di Savoia, in Miscellanea di Stor. Ital., XXVI, Torino 1887; F. Gabotto, L'Abazia e il Comune di Pinerolo e la riscossa sabauda in Piemonte, in Biblioteca della Società storica subalpina, I, Pinerolo 1899.