GUARDATI, Tommaso (Masuccio Salernitano)
Novellatore del secolo XV. Nato e morto a Salerno, visse per molti anni a Napoli, in qualità di segretario del principe Roberto Sanseverino, ammiraglio del regno, e fu caro alla corte aragonese, al Panormita, a Federico di Montefeltro duca di Urbino, a F. Galeota, a Gioviano Pontano, a Zaccaria Barbaro e all'ambasciatore fiorentino F. Bandini. Nel 1475 dedicò a Ippolita Sforza, sposata ad Alfonso di Calabria, futuro re di Napoli, il Novellino, frutto di parecchi anni di lavoro.
Il Novellino è un libro di 50 novelle composte alla spicciolata e ordinate in modo da formare cinque parti di dieci novelle ciascuna. Ogni novella però può anche stare da sé, essendo preceduta da una lettera di dedica o a membri della famiglia reale o a illustri personaggi, uomini d'arme e di scienza, prelati e magistrati, gentiluomini e gentildonne. Inoltre ogni racconto è seguito da un epilogo moraleggiante, dove lo scrittore commenta e giudica le avventure in precedenza esposte, sfogando così il suo umore satirico, specialmente contro il clero accusato dei vizî più nefandi e contro "il putrido, villano e imperfettissimo muliebre sesso". Quantunque dedicato a una principessa esaltata per la sua gentilezza e pudicizia, il libro contiene, sull'esempio del capolavoro boccaccesco, parecchie novelle grassocce, commentate però in tono sincero di aperta avversione. Il Boccaccio e Giovenale sono i maestri di Masuccio: egli segue il primo nella felice alternativa di argomenti tragici, avventurosi e comici, e soprattutto nel modo di condurre la narrazione e nello stile piuttosto fiorito; dal secondo, invece, egli apprende il tono veemente, indignato e declamatorio contro i vizî del secolo.
Masuccio sa scegliere e rendere interessanti gli argomenti tragici o comici. Eccelle soprattutto nel raccontare con brio avventure ridevoli e nel disegnare scene comiche. La sua prosa, come tutte le prose non toscane del Quattrocento, nonostante lo sforzo per accostarsi al tipo letterario comune, è infarcita di scorie dialettali e di peculiarità regionali, né va esente da affettazioni e da duri latinismi, il che dà particolare rilievo a quel colorito locale, che risulta anche da altri elementi più sostanziali.
Ediz.: Il Novellino fu edito la prima volta a cura di Francesco del Tuppo, coi tipi dello stampatore tedesco Sisto Reisinger, Napoli 1476; ma questa edizione è divenuta rarissima. Buona la ristampa curata da L. Settembrini, Napoli 1874, anche per il pregevole discorso che la precede. Cfr. le Novelle a cura di A. Sorrentino, Roma 1929.
Bibl.: A. Mauro, Per la biografia di M. S., Napoli 1926; L. di Francia, Novellistica, Milano 1924.