DOSSI, Tommaso
Figlio di Giacomo, nacque a Verona intorno al 1678: "visse questo pittore ritirato molto, e dimesso; onde non traspariva al di fuori quell'ingegno di cui andava per altro fornito" (Cignaroli, 1749, p. 228).
Il Dal Pozzo (1718) ne traccia un breve profilo: allievo prima di G. Murari poi di S. Brentana, "coll'esercizio di seria applicazione va sempre avanzando di perizia, e di reputazione"; "fra i suoi primi esperimenti" lo scrittore ricorda la Madonna col Bambino e s. Filippo Neri, allora sull'altare dell'oratorio adiacente la chiesa dei padri filippini e oggi conservata sull'altare della sacrestia, nonché "alcuni quadri in case private" (alcuni esempi erano in collez. Gazzola, cfr. Thieme-Becker). Il Lanceni (Ricreazione pittorica..., 1720, pp. 221, 266) gli attribuisce anche due tele con Virtù in S. Apollonia (La Carità e La Fede, secondo Dalla Rosa, 1803-1804, p. 198), nonché una lunetta raffigurante La Vergine Assunta in gloria ed angeli e, sotto, due santi nel presbiterio di S. Maria della Vittoria Vecchia. In provincia di Verona, sempre il Lanceni (Divertimento pittorico..., 1720) ricorda una Madonna col Bambino, s. Eurosia martire e altro santo nella chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo a Mazzurega; e qualche anno dopo, nel 1733, segnala alla Vittoria Vecchia due nuove tele raffiguranti Santi, poste ai lati dell'altar maggiore, evidentemente opere tarde eseguite nell'ultimo decennio di attività del pittore.
Morì a Verona il 18 luglio 1730 e fu sepolto nella chiesa di S. Faustino, nei cui pressi viveva (Brenzoni, 1972).
Quasi tutti i dipinti ricordati dalle fonti sono da ritenersi perduti: ed è un peccato, a giudicare almeno dalla magnifica pala oggi nella sacrestia dei filippini, che qualifica il D. come una delle più interessanti personalità del primo Settecento veronese, degno comprimario dei più famosi Brentana e A. Balestra.
Si tratta ad evidenza di un'opera nata sulla scia della cultura importata a Verona dal Brentana ma, ben più di altri allievi veronesi del veneziano come G. Lonardi e A. Lenetti (Elenetti), il D. rivela una personalità autonoma con quel suo ammorbidire i decisi e teatrali stacchi chiaroscurali del maestro grazie a una condotta pittorica soffice e dorata e a un cromatismo che ricorda esempi bolognesi filtrati, si direbbe, proprio attraverso le opere tarde del Murari, che dovrebbero essere circa coeve, come il telero agli Scalzi e la pala nell'oratorio dei Ss. Rocco e Sebastiano a S. Michele Extra: fondamentale dovette dunque essere il rapporto anche con il primo maestro, appunto il Murari, il quale, allievo a Bologna di D. M. Canuti, appare in quegli anni a Verona come uno dei più accreditati e seguiti diffusori di quel gusto.
Fonti e Bibl.: B. Dal Pozzo, Aggiunta alle vite de' pittori ... veronesi, Verona 1718, p. 20; G. B. Lanceni, Ricreazione pittorica o sia Notizia universale delle pitture... di Verona, Parte prima, Verona 1720, pp. 83, 221, 266; Id., Divertimento pittorico... Parte seconda che contiene le pitture delle chiese..., Verona 1720, p. 31; Id., Continuazione e notizia delle pitture dall'anno 1719…, Verona 1733, p. 42; G. B. Biancolini, Notizie stor. delle chiese di Verona, I, Verona 1749, p. 364; III, ibid. 1750, p. 223; G. B. Cignaroli, Serie de' pittori veronesi, in G. B. Biancolini, Cronica della città di Verona descritta da Pier Zagata..., II, 2, Verona 1749, pp. 227 s.; Verona, Bibl. civica, ms. 1008: S. Dalla Rosa, Catastico delle pitture... in Verona [1803-1804], pp. 82, 198, 258 (nella trascrizione dattiloscritta del 1958 eseguita a cura della direzione dei Musei civici di Verona); G. B. Da Persico, Descriz. di Verona e della sua provincia, I, Verona 1820, p. 187; C. Bernasconi, Studi sopra la storia della pittura ital. dei secc. XIV e XV e della scuola pittorica veronese, Verona 1864, p. 371; D. Zannandreis, Le vite dei pittori scultori e architetti veronesi…, a cura di G. Biadego, Verona 1891, p. 365; P. Brugnoli, Diz. biobibliografico dei pittori veronesi, in Vita veronese, IX (1956), p. 349; L. Magagnato, Commento a B. Dal Pozzo, Le vite..., Verona 1967, p. 36; G. Silvestri, La Valpolicella, Verona 1973, p. 125; G. P. Marchini, in Chiese e monasteri nel territorio veronese, Verona 1981, p. 562; E. M. Guzzo, La chiesa degli Scalzi in Verona, Verona 1984, p. 37; E. M. Guzzo, Noterelle per la conoscenza del Brentana e del suo seguito, in Civiltà veronese, III (1987), 9, pp. 42, 46; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IX, p. 501; R. Brenzoni, Diz. di artisti veneti, Firenze 1972, p. 128.