TOMMASO di Sutton
Filosofo tomista inglese, vissuto tra la fine del sec. XIII e gl'inizî del XIV.
Iniziò la sua attività polemizzando contro l'agostinismo impersonato da Enrico da Gand; in un secondo tempo invece si preoccupò soprattutto di combattere lo scotismo, scrivendo una confutazione dell'Opus Oxoniense e dello Scoto stesso. Fu uno dei migliori scolastici tomisti, ma pur rimanendo un fermo apologeta della filosofia dell'Aquinate, mantenne una certa indipendenza di fronte a essa. Nel secondo momento della sua attività filosofica sostenne la distinzione reale di essenza e esistenza, e la concezione, di lui caratteristica, che intelletto e volontà siano del tutto passivi. La sua opera principale è data, accanto alle Quaestiones disputatae, che appartengono all'attività antiscotista, dalle quattro serie dei Quodlibeta, metà contro l'agostinismo, metà contro lo scotismo. Il De Pluralitate Formarum (antiscotista, ed. completa solo nel 1886), fu edito nelle collezioni delle opere di San Tommaso; fu invece edito a parte, nel 1485 (Vicenza 1485, Venezia 1525) l'O. P. F. Thomae Anglici liber propugnatorius super primum sententiarum contra Johannem Scotum O. M.
Bibl.: F. Ehrle, Th. d. S., in Festschrift G. v. Hertling, 1913; F. Pelster, Th. d. S. O. Pr., ein oxforder Verteidiger der thomistischen Lehre, in Zeitschrift für katholische Theologie, XLVI (1922), pp. 395-410.