CONSALVO, Tommaso
Non si conosce la data di nascita di questo compositore, vissuto comunque tra il 1780 e il 1850 c., molto probabilmente nacque a Napoli dove, secondo il Fétis, fu allievo del conservatorio della Pietà dei turchini. A Napoli comunque trascorse gran parte della sua esistenza e vi compì gli studi musicali, come sostiene anche il Florimo che lo inserisce nel numero dei migliori allievi di L. Capotorti (che tra l'altro fu insegnante presso il conservatorio di S. Onofrio), accostandolo così a musicisti ben più famosi come N. Piccinni, N. Jommelli, G. Paisiello e ad altri celebri esponenti della gloriosa scuola napoletana. La sua opera didattica La teoria musicale compresevi ancora le rinomate regole pel partimento del cel. maestro Fenaroli corredate d'annotazioni (Napoli 1826) indurrebbe a considerarlo allievo anche del Fenaroli; tuttavia mancano testimonianze che possano convalidare questa ipotesi. Non molto si sa della sua carriera di compositore di opere teatrali, peraltro limitata alla sola Cimene, un dramma serio in due atti, rappresentato a Napoli nel 1814 al teatro del Fondo, su libretto di autore sconosciuto. Più intensa e assidua dovette essere la sua attività didattica, nota apparentemente anche oltre i confini della sua città, stando almeno a quanto si legge nel duplicato di un diploma conservato nella Biblioteca del conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli, che attesta che "Il Cavaliere Tommaso Consalvo di Napoli" è stato nominato professore onorario della scuola di organo presso l'Accademia di S. Cecilia di Roma in data 3 aprile 1845 (cfr. Mondolfi Bossarelli); secondo il frontespizio degli 8 Duettini notturni per due soprani e pianoforte fu poi anche "Maestro della Real Casa de' Miracoli e della Nobile Accademia dei Cavalieri".
Si ignora la data esatta di morte, avvenuta quasi sicuramente a Napoli dopo il 29 febbraio 1848, data della sua ultima composizione, Le sette parole di N. S. Gesù Cristo.
Oltre alla Cimene, la cui partitura manoscritta è conservata nella Biblioteca del conservatorio dì S. Pietro a Maiella di Napoli, compose varia musica profana, anche questa conservata manoscritta salvo diversa indicazione (i mss., se non altrimenti indicati, sono senza segnatura, non essendo stati schedati); in particolare si ricordano, citate da A. Mondolfi Bossarelli, le seguenti composizioni: duetto per tenore, basso con orchestra (partitura manoscritta, Bruxelles, Bibl. del conservatorio); l'arietta Al giovanil talento (Ibid.; e Napoli, Biblioteca del conservatorio di S. Pietro a Maiella); Stanze della Gerusalemme liberata nel canto primo di Torquato Tasso per soprano, dedicate al principe di Sachs-Coburg (Bruxelles, Bibl. del conservatorio, ms. 599, 1820 c.); È ver mi piace, terzettino (due canti e basso) con accompagnamento di pianoforte (Ibid., ms. 601); Sovra lo scoglio, canzonetta con accompagnamento di pianoforte (Ibid., ms. 602); Due canzonette napolitane con pianoforte (Ibid.); La sorte mia tiranna, canzonetta napoletana con accompagnamento di pianoforte (Ibid., ms. 600); Dall'Egitto io son venuto, canzonetta napoletana con accompagnamento di pianoforte (Ibid., ms. 603); 3 Ariette da camera con pianoforte (Milano, Bibl. dei conservatorio); 8 Duettini notturni per due soprani con accompagnamento di pianoforte, dedicati a lady Frances Stuart (Napoli, Bibl. del conservatorio di S. Pietro a Maiella); Lamentation of Queen Mary per canto e pianoforte (Napoli s. d.). Fu autore, inoltre, di varia musica religiosa. conservata prevalentemente in manoscritto nella Biblioteca del conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli, tra cui: Messa da Requiem per tre tenori, basso, coro e orchestra; Alleluja e Sequenza di Pentecoste e Domine Salvum fac regem per un soprano; Agnus Dei, Credo e Sanctus per 2 0 3 soprani; Le sette parole di N. S. Gesù Cristo per due soprani e basso, partitura e basso per organo o harmonium e voci e basso per violoncello; Ronde: De Notre Bon Seigneur c'est la fête per 1 o 2 soprani; Miserere breve per 3 voci e organo (Milano, Bibl. del conservatorio); Sonnet sur la mort de N. S. J. C. per canto e pianoforte, testo di Minsoni (Napoli s. d.). Compose infine sette variazioni, un capriccio e due sonatine a 4 mani per pianoforte, tutte conservate in manoscritto nella Bibl. del conservatorio di Milano con un Metodo per canto e pianoforte. Nelle Bibl. dei conservatorio di Bruxelles si trovano manoscritti il duo Addio perché m'arresti (ms. 3843) e il recitativo e aria Tacete un sol momento dalla Cimene (ms. 3844). La produzione del C., non vasta e qualitativamente modesta, spazia tra la musica vocale profana e quella sacra, ma soltanto in ossequio alle consuetudini di forma e di contenuto tipiche dell'epoca senza che vi si notino particolari contributi innovatori; essa rivela, comunque, buone capacità di scrittura e fluide e scorrevoli doti melodiche e armoniche maturate nell'ambito della gloriosa tradizione della scuola napoletana.
Bibl.: F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatori, II, Napoli 1882, p. 298; A. Wotquenne, Catal. de la Bibl. du Conservatoire Royal de musique de Bruxelles, I, Bruxelles 1898, pp. 96 s.; A. Mondolfi Bossarelli, T. C., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, XV, Kassel 1973, coll. 1566 s.; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, p. 267; E. J. Fétis, Biogr. univ. des musicions, II, pp. 348; R. Etner, Quellen Lex. der Musiker, III, p. 31.