CARDELLI, Tommaso
Figlio di Giuseppe di Lorenzo e di Margherita Brancadori, nacque a Roma tra il 1807 e il 1808. Suo primo maestro, oltre al padre, anch'egli scultore ed architetto, fu sicuramente Pietro Tenerani che, dagli Stati d'anime del 1819 e 1820 (parrocchia di S. Lorenzo in Lucina), risulta abitare presso la famiglia Cardelli in via del Babuino e che prestissimo accoglierà il G. nel suo studio. Il C. studiò anche con A. Pozzi oltre a frequentare l'Accademia di S. Luca e la scuola di nudo; ma la sua attività restò all'ombra del Tenerani, nel cui studio lavorò per ben cinquantacinque anni, di fatto dirigendolo e specializzandosi nel condurre a finimento i marmi.
Scarse le notizie sulla sua attività: nel 1827 aiutò Tenerani a scolpire i Geni della Vita e della Morte per il monumento ad Eugenio di Beauharnais in S. Michelea Monaco (opera di collaborazione tra Tenerani e Thorvaldsen); di questi Geni il C. scolpì una copia nel 1885-1887 per la chiesa del Gesù a Valby presso Copenaghen, e il gruppo fu collocato nel 1891 sulla tomba del fondatore della chiesa, l'industriale della birra Carl Jacobsen, e di sua moglie. Nel 1850 eseguì in marmo da un modello del Tenerani il busto della Principessa Zenaida Volkonskaja, conservato nella Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, opera firmata: "T. Cardelli scolaro del Tenerani eseguì presso il suo originale".
Il C. morì a Roma il 28 ag. 1893.
Bibl.: G. De Minicis, Monumento della Contessa di Lusazia, in L'Album, XXVII (1860), p. 213 nota 13; O. Raggi, Della vita e delle operedi P. Tenerani..., Firenze 1880, pp. 415 s.; J. B. Hartmann, Thorvaldsen a Roma, Roma 1959, pp. 21, 36; H. Olsen, Italian Paintings and Sculpture in Denmark, Copenhagm 1961, p. 115; G. Hubert, La sculpture dans l'Italie napoléonienne, Paris 1964, p. 456 n. 1.