BRANCACCIO, Tommaso
Non si conoscono data e luogo di nascita, né il nome dei genitori; e non si è finora riuscito a stabilire a quale ramo della estesa, nobile famiglia napoletana dei Brancaccio egli appartenesse.
È da escludere l'identità del B. con l'omonimo maresciallo del Regno di Sicilia (dalla fine del sec. XIV), o col canonico napoletano e rettore dell'ospedale di S. Maria di Piedigrotta, nel 1373-74nunzio di papa Gregorio XI e receptor generalis nello stesso Regno (Lettres du pape Grégoire XI intéressant les pays autres que la France, a cura di G. Mollat, I, Paris 1962, nn. 1484, 1533-1534, 1581-1583, 2009, 2369; II, ibid. 1963, n. 2440): questi è probabilmente lo stesso che, nominato nel 1378 vescovo di Chieti da Clemente VII, nel 1381, dopo la vittoria del re Carlo III, fu deposto dal legato pontificio e costretto a riconoscere Urbano VI (F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, VI, Venetiis 1720, coll. 746 s.; E. Ricca, La nobiltà delle due Sicilie, I, 5, Napoli 1879, pp. 524-27; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 481; N. Valois, La France et le grand schisme d'Occident, II, Paris 1896, pp. 13 s.).
La prima notizia sicura risale al 1405, quando il B. fu innalzato da Innocenzo VII alla sede episcopale di Pozzuoli. Ma già il 30 luglio dello stesso anno, ancor prima di aver ricevuto la consacrazione episcopale, veniva trasferito al ben più ricco episcopato di Tricarico. In data imprecisata abbandonò il papa di obbedienza romana, Gregorio XII, e si unì alla parte del concilio di Pisa. Giovanni XXIII, il 5 giugno 1411, nominò il B., che era suo nipote, cardinale prete di SS. Giovanni e Paolo, e il giorno seguente proclamò la nomina. Evidentemente il B. dovette la sua promozione alla parentela con il papa o a un calcolo politico nei riguardi di re Ladislao di Napoli e all'appartenenza a una importante famiglia di cui già due membri (Niccolò e Rinaldo) facevano allora parte del Sacro Collegio. Si può peraltro dubitare della qualificazione del B. per tale dignità, se si tiene presente il fatto che, a quanto ne sappiamo, alcun incarico di rilievo gli fu mai affidato durante i sedici anni del suo cardinalato. Anche sulla sua posizione all'interno del Collegio le fonti tacciono completamente.
Il giorno della sua nomina il B. ricevette l'amministrazione di quello che era stato fino ad allora il suo episcopato. Dopo una sua rinunzia, anteriore o nel corso del 1416, l'11 sett. 1419 era di nuovo amministratore di Tricarico, e lo rimase fino alla sua morte.
Insieme con la Curia di Giovanni XXIII si recò al concilio di Costanza, alla cui inaugurazione (5 nov. 1414) egli fu presente. Nei protocolli delle successive sedute il suo nome compare solo raramente, né fece mai parte di alcuna delle numerose commissioni. Il 24 marzo 1415, insieme con la maggioranza dei cardinali, seguì il pontefice che aveva abbandonato il concilio per rifugiarsi a Sciaffusa; poi, il 4 maggio successivo, tornò a Costanza. Unico fra i cardinali provenienti dalla obbedienza romana e dalla pisana, egli si rifiutò, nel febbraio 1416 - malgrado che due volte ne fosse stato richiesto -, di giurare il patto conchiuso il 13 dic. 1415 a Narbona, per il quale i regni di Spagna aderivano al concilio. Prese parte al conclave dal quale, l'11 nov. 1417, uscì Martino V quale papa dell'unità. Anche dopo la fine del concilio di Costanza, alla cui seduta conclusiva del 22apr. 1418 egli era presente, il B. appare essere sempre rimasto presso la Curia pontificia. Morì l'8 sett. 1427 a Roma.
Fonti eBibl.: H. von der Hardt, Magnum oecumenicum Constantiense concilium, IV, Francofurti et Lipsiae 1699, ad Indicem (in Finke, Acta, IV, Münster 1928, p. 914); P. M. Baumgarten, Untersuchungen über die Camera Collegii Cardinalium, Leipzig 1898, p. 205 n. 305; Acta concilii Constanciensis, a cura di H. Finke, II, Münster 1924, pp. 25 s., 184, 225; Antonio di Pietro dello Schiavo, Il Diario Romano, in Rer. Ital. Script., 2 ed., XXIV, 5, a cura di F. Isoldi, p. 68; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, VI, Venetiis 1720, coll. 280 s.; VII, ibid. 1721, col. 152; E. d'Afflitto, Memorie degli scrittori del regno di Napoli, II, Napoli 1794, p. 259; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, pp. 33, 410, 497; II, ibid. 1914, p. 4; Dictionnaire d'Hist. et de Géogr. Ecclés., X, coll. 389 s.