AMANTINI, Tommaso
Maiolicaro e scultore, nato a Urbania il 9 marzo 1625. Fu dapprima discepolo di Francesco Bartoccini, passando poi alla scuola del pittore Federico Gioia di Borgo San Sepolcro. Nel 1642 aprì una fabbrica di maiolica, ma nel 1648, alla morte del padre, si recò a Roma per consacrarsi interamente alla scultura ed entrò nella bottega di Ercole Ferrata. Ha eseguito, con il milanese Francesco Agustone, i lavori a stucco nella cattedrale di Osimo e, ad Urbino, le statue di David e di Giona nell'oratorio di S. Croce.
L'A. fu molto operoso in Ascoli Piceno. Nella chiesa, oggi scomparsa, delle suore benedettine di S. Maria delle Vergini, lavorò instucco il fastoso altare maggiore. Da documenti d'archivio risulta che nel 1663 costruì, egualmente in stucco, un altare laterale nella chiesa degli Angeli Custodi. Nel 1669 poi si obbligava a decorare a stucco, per il prezzo di 200 scudi, la chiesa di S. Filippo Neri (demolita), ma l'A. abbandonò a metà il lavoro, che venne poi proseguito da Domenico e Marco Capobianchi.
Nel 1675 ebbe commissione dalla Compagnia del SS. Crocifisso detta "della Grotta"di Urbino di lavorare in terracotta un bassorilievo rappresentante la Natività,opera che egli non poté portare a compimento essendo morto poco dopo.
Fonti e Bibl.: Ascoli Piceno, Arch. di Stato Atti:di Teodoro Angelucci, 8 ott. 1663, c. 100; di Alessandro Nozzi, 27 sett. 1669, c. 467, 13 sett. 1670, c. 306; T. Lazzari, Ascoli in prospettiva,Ascoli Piceno 1724, pp. 39, 114, 151; B. Or-sini, Descrizione delle pitture sculture e architetture... di Ascoli,Perugia 1790, pp. 49, 130; G. Raffaelli, Memorie istoriche delle maioliche lavorate in Castel Durante o sia Urbania,Fermo 1846, pp. 49, 100; G. Vanzolini, Istorie delle fabbriche delle maioliche metaurensi,Roma 1879, pp. 152 s.; E. Scatassa, La Compagnia del SS. Crocifisso detta "della Grotta" di Urbino,in Le Marche,IV (1904), p. 347; B. Ligi, Memorie ecclesiastiche di Urbino,Urbino 1938, p. 373; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p. 377.