Grammatico bolognese del sec. 13º, autore di un'Ars dictandi o Microcosmo, che ha il pregio di essere un chiaro riassunto dei dettami che venivano impartiti nelle scuole di retorica dell'epoca. Particolare interesse ha suscitato la dissertazione sulla punteggiatura (de modo punctuandi), contenuta nell'ultima parte di questo breve trattato, perché ritenuta molto utile alla lettura e all'interpretazione dei nostri antichi manoscritti. Questo T. di A. viene da alcuni identificato col padre di Armannino, giudice, autore della Fiorita.