Poeta brasiliano (n. Oporto 1744 - m. in Mozambico 1810), noto anche col nome arcadico di Dirceu. Studiò legge nell'univ. di Coimbra dove si laureò nel 1768. Fissata la sua dimora in Brasile, fu coinvolto nella cospirazione politica del 1789 e nel 1792 fu condannato alla deportazione. Il suo canzoniere Marília de Dirceu (1792) canta l'amore e la semplice felicità familiare, e le amarezze della sventura che troncò i sogni del poeta. La critica gli attribuisce la paternità delle Cartas chilenas (scritte alla fine del sec. 18º; pubbl. 1845 e, in ed. completa, 1863), violenta satira in decasillabi contro le prepotenze dell'amministrazione portoghese in Brasile.