Scrittore statunitense (Richmond, Virginia, 1931 - New York 2018), collaboratore di vari giornali, tra cui il Washington Post. Tra gli esponenti del "new journalism", genere che si fonda sulla provocatoria mescolanza di tecniche narrative e strumenti propri dell'indagine giornalistica, ha conosciuto un crescente successo con una serie di libri, tra rappresentazione e critica, talvolta superficiale, del gusto e dei fenomeni più spettacolari della realtà americana: The kandy-kolored tangerine flake-stream line baby (1965; trad. it. 1969), vivace cronaca del fenomeno hippy; The electric kool-aid acid test (1968; trad. it. 1972); Radical chic (1970; trad. it. 1973); The painted word (1975); The right stuff (1979); In our time (1980); fino al controverso romanzo The bonfire of vanities (1987), da cui è stato tratto, nel 1990, l'omonimo film diretto da B. De Palma. Sono ancora da ricordare il pamphlet From Bauhaus to our house (1981; trad. it. 1982), la raccolta di saggi e fictions intitolata Hooking up (2000; trad. it. 2002), il pamphlet The kingdom of speech (2016; trad. it. 2016) e i romanzi A man in full (1998; trad. it. 1999), I am Charlotte Simmons (2004; trad. it. 2005) e Back to blood (2012; trad. it. 2013).