TOLOMEO
. Gnostico del sec. II, scolaro di Valentino (v.), per esporre il sistema del quale S. Ireneo si vale appunto di scritti di T. Una preziosa lettera di lui a una Flora ci è conservata da sant'Epifanio (haer., 33, 3-7, ed. K. Holl, I, Lipsia 1915, p. 450 segg.; anche A. Harnack, Ptolemaeus: Brief an die Flora, Bonn 1904; trad. it. in E. Buonaiuti, Frammenti gnostici, Roma 1923); T. vi tratta dell'origine della legge mosaica, sceverando quanto in essa risalirebbe a Dio, quanto a Mosè, quanto agli Anziani di Israele. Nella prima parte, distingue la vera Legge (decalogo), da Gesù adempiuta, quella da lui abolita (p. es., il taglione), e quella cerimoniale, da interpretarsi spiritualmente. T. poneva il Dio supremo interamente fuori del mondo sensibile; in posizione subordinata, il Demiurgo; e spiegava l'origine del mondo e del male e il processo della redenzione in maniera mitica non troppo diversa da quella della gnosi cristiana in genere (v. gnosticismo).