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ASINARI, Tolomeo

di Axel Goria - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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ASINARI, Tolomeo

Axel Goria

Vissuto ad Asti tra la seconda metà del sec. XIII e il primo decennio del XIV, è menzionato quale teste, procuratore o esecutore testamentario in parecchi atti datati tra il 1275 e il 1297, ma ben poco si sa della sua vita. Nel novembre del 1279 era credenziere. Nel febbraio del 1280 quale sindaco del Comune di Asti assisteva il podestà in alcune cause mosse al Comune stesso da privati per la rivendicazione di beni. Da un documento del 24 febbr. 1282 risulta membro del collegio dei giudici di Asti; nel dicembre dei 1296 e ancora nell'aprile del 1297 sentenziava quale arbitro su questioni vertenti tra il vescovo d'Asti e il comune di Mondovì. "Inclitus legis professor" è detto nell'incipit e nell'explicit dell'opera sottoindicata, ma è dubbio se egli abbia realmente insegnato o se la qualifica non si riferisca soltanto alla sua condizione di giurista. Benché egli fosse, probabilmente, più uomo di studio che di azione, si trovò coinvolto nelle lotte intestine che con grande violenza si accesero in Asti all'inizio del Trecento. Sconfitta nel 1304 la parte ghibellina cui, con la maggioranza del suo casato, egli aderiva, privato egli stesso di ogni onore e carica e costretto a rinunziare afi'esercizio della professione, forse cacciato anche in esilio, cercò e trovò conforto nella lettura e nel commento del De consolatione philosophiae di Boezio, cui attese negli ultimi anni della sua vita. L'opera, di carattere più retorico che filosofico, era già terminata nel settembre del 1307, quando fu trascritta e miniata da Filippo di Altavilla, scrivano e familiare dell'autore, e, più tardi, notaio. Il manoscritto, inedito, è conservato nella Oesterreichische Nationalbibliothek di Vienna.

Fonti e Bibl.: Per le notizie biogr.: G. Ventura, Memoriale, in Monum. Historiae Patriae, Scriptores, III, Augustae Taurinorum 1848, col. 760; Codex Astensis qui de Malabavla communiter nuncupatur, a cura di Q. Sella, Romae 1880, II docc. 466, 481-512, 528, 618, 621; III, docc. 809-810, 849, 852-853, 936; G. Barelli, Il "Liber instrumentorum" del comune di Mondovì, Pinerolo 1904, docc. LXXIII-LXXIV; E. Morozzo della Rocca, Le storie dell'antica città del Monteregale, II,Mondovì 1899, pp. 351 ss., 461 s.; per il commento a Boezio: T. Vallauri, Storia delle Università degli Studi del Piemonte, I,Torino 1845, p. 36 s.; H. J. Hermann, Die italienischen Handschrifien des Dugento und Trecento, I (Beschreibendes Verzeichnis der illuminierten Handschriften in Oesterreich,n. s., V), Leipzig 1928, p. 23.

Vedi anche
Ghibellini Sostenitori della fazione tedesca capeggiata dagli Hohenstaufen, signori di Waibling (da cui il nome) e duchi di Svevia, in contrapposizione ai Guelfi. giurista Esperto del diritto, ossia colui che esercita un'attività professionale avente come oggetto la scienza giuridica (avvocato, giudice, notaio, professore). Il giurista, attraverso lo studio e l'interpretazione dei principi e delle regole posti a fondamento del diritto, ne individua il senso adeguato ai ... podestà podestà Nel comune medievale italiano, magistratura unica che sostituì la magistratura collegiale del consolato (12°-13° sec.). Le origini storiche del podesta non sono chiare e neppure è da pensare a un’unica origine: è da ammettere che in alcune città vi si sia arrivati attraverso un’evoluzione del ... Pinerolo Comune della prov. di Torino (50,3 km2 con 35.143 ab. nel 2008), situato a 376 m s.l.m. ai piedi dei rilievi prealpini, presso il torrente Lemina. Centro di industrie e di intense attività commerciali. Notevole produzione di mais e di foraggi; allevamento bovino. ● Ricordata la prima volta nel 981, ...
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