TŌKYŌ (XXXIII, p. 970; App. III, 11, p. 959)
Ō Architettura. - A partire dal 1945 si ha in T. un processo di accrescimento eccezionale che ne ha portato la popolazione a 10.467.000 ab. già nel 1964. Ma tale livello è stato successivamente superato da un ulteriore incremento demografico da porre in relazione al configurarsi di un'area di conurbazione. Secondo i calcoli dell'International urban research si raggiungono così i 13.627.715 abitanti. L'intera area di gravitazione, prevista dal piano di sviluppo, si estende però con un raggio di 95-120 km dalla stazione di T. e, in questo caso, la popolazione gravitante sulla capitale raggiungeva già nel 1960 i 22.500.000 abitanti. Si tratta dunque di una delle aree metropolitane più importanti del mondo e tale da giustificare la collocazione da parte dello studioso inglese P. Hall tra le "città mondiali". Questo sviluppo è strettamente connesso con il rapido processo d'industrializzazione giapponese avviato dal dopoguerra a oggi, centrato sull'industria leggera (v. anche giappone) e su un sistema manifatturiero di tipo semi-artigianale fortemente competitivo nei mercati mondiali. Vi corrisponde un forte incremento del sistema terziario e, di conseguenza, il potenziamento di tutte le reti di comunicazione.
Nel complesso tutte le tecnologie più avanzate si utilizzano e sviluppano in conseguenza del modello di sviluppo industriale e urbano dal quale dipende l'accrescimento della conurbazione di Tōkyō. La serie dei precedenti piani regolatori per l'area della città (1880-1932-1947-1953) culmina con la proposta di K. Tange (v.) del 1960. L'interesse della proposta risiede nello spregiudicato uso di uno schema di accrescimento lineare che utilizza l'area della baia per uno sviluppo sul mare mediante la creazione di un "terreno artificiale". Tutto l'insieme del piano è dominato dalla complessa rete delle infrastrutture di servizio e di comunicazione a più livelli cui si collegano il centro civico e le unità funzionali diverse (di residenza, commerciali, d'interrelazione, ecc.) strutturate in elementi "contenitori" di ciascuna di esse. Questo schema, che deriva dalla corretta valutazione dell'importanza del fenomeno del pendolarismo, fornisce in concreto una risposta alternativa, di forte accentuazione tecnologica, alla strutturazione dello sviluppo urbano mediante città-satelliti sul modello delle new towns inglesi o delle esperienze scandinave del dopoguerra. Esso risulta infatti basato sul cosiddetto "sistema midollare" per il quale l'insieme delle canalizzazioni e degl'impianti tecnologici a scala urbana, mediante elementi di convogliamento verticale che svolgono anche funzione statica, si distribuisce ai singoli complessi e unità edilizie.
Bibl.: K. Tange, Un piano per Tokyo, in Casabella-Continuità, n. 258 (1961); N. Kawazoe, The city of the future, in Zodiac, n. 9 (1962); Encyclopaedia of modern architecture, Londra 1963 (voce town planning); City planning association of Japan, Giant city: Tokyo, Tokyo 1963; P. Hall, Le città mondiali (trad. it. di The world cities), Milano 1966; Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica, sub v., Roma 1969; Autori vari, in Casabella-Continuità, n. 273 (1973).