TOKAI (A. T., 59-60)
Cittadina dell'Ungheria settentrionale, nel comitato di Zemplén, posta 113 m. s. m., non lontana dalla confluenza del Bodrog nel Tibisco e presso il versante meridionale della collina di Tokai (m. 516), che si ricollega con i Carpazî attraverso la lunga dorsale dei M. Hegyalja, di natura vulcanica (trachite). Tokai conta ora 5844 ab. ed è largamente nota per il vino che si commercia sotto il suo nome (v. appresso), per quanto venga prodotto in una ventina di comuni dei dintorni. La superficie a vigneti copre infatti circa 3500 ha. e la produzione si aggira sugli 80 mila hl. (20 mila ha. di vigneto in tutto il comitato di Zemplén con una produzione di 345-410 mila hl.). La quantità esportata è però minima, dato il forte consumo locale. A Tokai vi sono molte cantine, distillerie e nei dintorni alcune cave di trachite. La località ha avuto anche una certa importanza nelle lotte per l'indipendenza combattute alla fine del sec. XVII.
I vini Tokai. - I vitigni dominanti sono il Furmint, il Hárslevelü e il Moscato giallo. Dall'unione delle loro uve s'ottengono gli squisiti vini di Tokai dall'aroma caratteristico. Questi vini sono specialmente di due tipi: il cosiddetto Tokai Aszu e lo Szamorodni, entrambi da dessert. Nel primo deve sempre entrare una certa quantità di uva fortemente appassita, che si raccoglie a parte e si riduce in una specie di pasta. Esso con tiene dal 10 al 17% di alcool e dall'8 al 20% di zucchero indecomposto. È quindi un vino alcoolico, dolce, giallo ambrato, dal profumo e sapore caratteristici. Si vuole che abbia anche speciali qualità terapeutiche.
L'altro tipo, lo Szamorodni, è fatto vinificando insieme le uve di maturazione ordinaria con quelle appassite; è però anch'esso un tipo di vino alcoolico, con 13 a 17% di alcool, ma per lo più dolce. Per raggiungere il suo ottimo di bontà deve però venire invecchiato per parecchi anni (un tempo s'invecchiava anche per 10, 20, 30 anni); durante questo periodo può anche divenire secco.
Si produce infine anche un tipo di Tokai (che si chiama essenza), poverissimo di alcool (5-6%) e ricchissimo di zucchero (30-50%): quindi più mosto che vino. S'ottiene dal primo liquido che esce spontaneamente dalle uve per semplice schiacciamento naturale.
In Italia si coltivano varî vitigni sotto il nome di Tokai (o Tocai), ma per lo più si tratta di varietà del tutto diverse da quelle sopra dette con cui si produce il vino di Tokai.
Alcuni di questi pseudo Tokai sono a frutto bianco (tali quelli coltivati nelle provincie di Udine e Venezia), altri a frutto rosso (per lo più si tratta allora del Pinot grigio).
Bibl.: A. Szirmay, Noticia historica, politica oeconomica montium et locorum viniferorum comitatus Zenpleniensis, Kassau 1798; J. Szekfü, Geschichte des ungarischen Weinbaus, in Ungarisches Jahrbuch, III (1923), pp. 47-57.