Wolff, Tobias
Scrittore statunitense, nato a Birmingham (Alabama) il 19 giugno 1944. Dopo aver studiato alla Oxford University e alla Stanford University, ha cominciato a vivere tra New York e la California, insegnando scrittura creativa e letteratura. Considerato l'erede di quel realismo americano che va da E. Hemingway a R. Carver, si è cimentato in due generi narrativi: il racconto e l'autobiografia. La sua prima raccolta, In the garden of North American martyrs: a collection of short stories, uscita nel 1981, è stata accolta dal favore della critica. Il lungo racconto The barracks thief (1984; trad. it. Il colpevole, 2002) è stato premiato con il Pen/Faulkner Award for Fiction nel 1985; l'azione si svolge nel North Carolina, dove tre giovanissimi diplomati attendono di andare a combattere in Vietnam mentre vengono ignorati e trattati come outsiders dai loro compagni; il sospetto finirà quindi per ricadere su di loro quando si scoprirà che è stato compiuto un furto.
W. percorre invece la strada dell'autobiografia in This boy's life: a memoir (1989; trad. it. Un vero bugiardo, 1990), dove il piccolo Toby Wolff, insieme esilarante e insopportabile, è un bambino alla ricerca di una strada per crescere. Il libro, premiato con il Los Angeles Book Award come migliore autobiografia, è il ritratto di un'infanzia fatta di piccole e di grandi crudeltà, di gioie e di frustrazioni, in cui Toby, per difendersi da una madre instabile, ha una sola e unica possibilità: mentire, mentire per salvarsi e per sopravvivere. Nel 1994 è uscito il libro In pharaoh's army: memories of the lost war (trad. it. 1996), il cui protagonista, un ufficiale americano, a causa della noia e per mancanza di alternative esistenziali, parte per il Vietnam. Assegnato alla calma zona del delta del Mekong, l'uomo improvvisa un fiorente traffico di souvenir di guerra, fucili orientali e altri oggetti kitsch. Egli è un antieroe, è l'uomo dello straniamento e dell'assurdo, che vive nella paura di tutto ciò che potrebbe accadere: l'eventuale attacco dei vietcong, quello di un nemico invisibile, il momento in cui dovrà finalmente dimostrare a sé stesso di meritare la stima dei superiori; e la fine stessa del periodo bellico, quando, tornato alla vita civile, dovrà affrontare una temuta normalità.
W. ha pubblicato in seguito racconti dalla tonalità allucinata e violenta come Night in question: stories (1996; trad. it. Proprio quella notte, 2001). Ambientato nel 1960 è Old school: a novel (2003; trad. it. Quell'anno a scuola, 2005), dove E. Hemingway si reca a far visita alla Hill School, in Pennsylvania, allo scopo di consegnare un premio allo studente che scriverà il miglior racconto. Il ragazzo più indigente e complessato sogna di scrivere, come forma di riscatto sociale, quello più bello; ma farà solo un plagio, presto scoperto. Esplode lo scandalo e il ragazzo viene cacciato dalla scuola. Raccontata vent'anni più tardi dal protagonista, diventato affermato scrittore, la vicenda diventa l'emblema della fine di un sogno e insieme la metafora di una più generale perdita dell'innocenza.
Lo stile di W., asciutto e quasi desolato, è consono ai luoghi e ai fatti poco rilevanti e privi di eroismi nei quali si muovono i personaggi dei suoi racconti, perfettamente a loro agio nella provincia americana avara di sogni prima ancora che di eventi. W. è un outsider e chi ha letto la sua produzione narrativa sa quanto possa essere difficile capire l'America, e si interroga su dove si nasconda l'eroismo, l'altra faccia dell'inutilità, del senso di vuoto, di una banalità che suscita disperazione. Tuttavia lo scrittore ha sempre un intento etico, mai didascalico o ammonitorio. Alcuni racconti sono allegri e commoventi, altri raggelanti, tutti, però, è presente il tema della riflessione sulla condizione umana.
bibliografia
J. Hannah, Tobias Wolff: a study of the short fiction, London-New York 1996.