SMOLLETT, Tobias George
Romanziere, nato a Dalquhurn (Dumbartonshire, Scozia) nel 1721 (battezzato il 19 marzo), morto a Livorno il 17 settembre 1771. Dopo aver studiato all'università di Glasgow cominciò (1736) a praticare presso un chirurgo di quella città; ma nel 1739 si recò a Londra. Ma non essendo riuscito a far rappresentare una sua tragedia, The Regicide, scadentissima, s'imbarcò come chirurgo sulla nave da guerra Cumberland, che abbandonò alla Giamaica, fidanzandosi con la figlia d'un piantatore. Tornato in Inghilterra, si stabilì come chirurgo a Londra, ma senza successo. Si volse quindi alla letteratura. Ma solo nel 1748 ottenne il primo successo: con i ricordi del suo primo viaggio dalla Scozia all'Inghilterra e, in parte, dei suoi viaggi marittimi, scrisse il romanzo Roderick Random, dando della vita sulle navi da guerra un quadro rimasto a lungo insuperato. Lo S. ammise di aver imitato, nel piano del libro, il Gil Blas di Le Sage, del quale nell'anno successivo pubblicò una traduzione. Il romanzo, pubblicato anonimo, fu subito tradotto in francese e attribuito a H. Fielding, ma lo S. si recò a Parigi (1750) rivendicando la paternità. Nel 1751 pubblicò il secondo romanzo, Peregrine Pickle, che sotto certi aspetti è la sua opera maggiore e gli procurò larga fama.
Nel 1752 lo S. pubblicò contro il Fielding una satira di eccezionale acredine. Frattanto non aveva del tutto abbandonato l'idea di praticar la medicina e, laureatosi nel 1750, si stabilì a Bath, dove però non riuscì. Tornato a Londra si dedicò definitivamente alla letteratura e cominciò a tenere in casa propria ogni domenica riunioni cui partecipavano S. Johnson, l'attore Garrick, O. Goldsmith, L. Sterne, ecc.
Nel 1753 apparve il terzo romanzo, The Adventures of Ferdinand Count Fathom che, pur essendo fertile d'invenzioni, non è tuttavia all'altezza dei primi; bruciato da un'aridità e un'ironia che quasi respingono, esso rappresenta una specie di anticipazione del romanzo terrifico che doveva di lì a poco essere sviluppato da A. Radcliffe e M. G. Lewis.
Per sopperire alle esigenze d'una vita dispendiosa lo S. si diede a una produzione estranea alla sua migliore attività creativa. Pubblicò una traduzione del Don Quixote (1755); dal febbraio 1756 pubblicò The Critical Review, in opposizione alla Monthly Review del Griffith; organizzò la pubblicazione di una History of England (volumi 11, 1758-60; poi altri voll. 5, 1762-65) e d'una raccolta di Voyages (1756, voll. 7) per la quale scrisse appositamente una descrizione dell'assedio di Cartagena; del 1757 è il capriccio scenico The Reprisal, or the Tar of Old England, recitato dal Garrick; nel 1758 progettò e in parte scrisse una grande Universal History (voll. 8, 1768-69). Nel 1760 pubblicò un'altra rivista, The British Magazine, nella quale apparve a puntate il suo nuovo romanzo Adventures of Sir Launcelot Greaves (in volume nel 1762), imitazione impari e mediocre del Don Quixote. Nel 1762 cominciò a pubblicare la rivista Brixton, che cessò nel febbraio 1763. Lo S. pubblicò in collaborazione con Th. Francklin una traduzione delle opere di Voltaire (voll. 38, 1778-81). Raccolse le sue impressioni di un lungo viaggio in Italia in un volume Travels through France and Italy (1766), notevole non solo per l'acredine, ma anche per l'acutezza e accuratezza d'osservazione, per la varietà della sua sfera d'interesse spirituale. Tornato in Scozia, nel 1768 era di nuovo a Londra. Scrisse The History and Adventures of an Atom (1769), abile ma grossolana satira rabelaisiana contro la politica inglese dalla guerra dei Sette anni in poi. Nell'anno stesso si stabili a Pisa, poi presso Antignano, vicino a Livorno. Nell'autunno 1770 scrisse il romanzo Humphrey Clinker in forma di lettere di viaggio (1771), che è la sua ultima opera.
Analogamente al Fielding, lo S. si trovò dinnanzi all'arte narrativa come a una forma nuova; ma, spirito tirannicamente personale, non mirò come il Fielding a una pittura della società contemporanea, della quale si limitò a sviluppare i lati e gli aspetti che aveva sperimentato. Lo S. vede ancora gli uomini dal difuori, nella loro realtà fisica, ma con una chiarezza e concretezza, con una capacità d'individuare il personaggio fin dalle prime parole, che riesce a conquistare l'attenzione e l'interesse, per quanto difettosa sia la costruzione dei suoi romanzi, pieni di episodî e digressioni personali in cui trova sfogo la sua tendenza satirica. Il ritratto di marinaio inglese che è Roderick Random, il tono e - si starebbe per dire - gli odori della vita di bordo che sono in quel romanzo, hanno rara potenza artistica e fornirono lo spunto prima a imitatori grossolani, poi a tutta la letteratura marinaresca inglese. Peregrine Pickle è non meno del primo impregnato di spirito corrosivo e, sebbene ugualmente mal costruito, si mantiene vivacissimo dal principio alla fine, pur essendo il più lungo romanzo dello S. In questo libro un personaggio come il colonnello Trunnion, nonostante la scarsa coerenza psicologica che ha in comune con gli altri, costituì per il suo tempo una rivelazione ed ebbe imitazioni innumerevoli. Esso dimostra quale tempra di umorista avrebbe potuto essere lo S. se non si fosse lasciato sempre trascinare dalla sua violenta satira. Un mutamento, sotto questo riguardo, fu l'ultimo romanzo, Humphrey Clinker, che utilizza la forma epistolare, già usata dal Richardson, per mostrare la diversa visione che di una medesima cosa hanno persone differenti. Ciò comportava uno studio psicologico maggiore di quanto lo S. avesse fino allora fatto e sebbene non manchino spirito grossolano e invenzioni d'una comicità non molto fine, tuttavia il libro dimostra maggior misura nella satira e riposatezza di scrittura che indicano la progressiva conquista di una maturità artistica.
Senz'ombra di preoccupazioni morali, lo S. non si cura né di fissare artisticamente una verità umana né di formarsi una propria visione della vita: egli mira al movimento e alla varietà e raggiunge lo scopo pienamente. Fu questa impostatura spirituale che lo fece volgere al romanzo picaresco, il quale, come racconto realistico di viaggi e avventure, non era nuovo in Inghilterra; ma lo S. tolse ai personaggi il carattere generico di tipi avventurosi e li fece vivere nella realtà della vita inglese del suo tempo. In questo senso contribuì potentemente a creare la nuova arte narrativa che tanta importanza doveva assumere nelle letterature europee.
Ediz.: Le principali complessive sono: Londra 1796, voll. 6, con una memoria della moglie e scritti di R. Anderson; Works, a cura di Henley e Seccombe (voll. 12, Londra 1899-1901), cui è da aggiungere un volume di Miscellaneous Works, a cura di T. Roscoe (ivi 1841); la Ballantyne's Edition dei romanzi, con una memoria di W. Scott (voll. 2, ivi 1821); ediz. dei romanzi a cura di G. Saintsbury (voll. 12, ivi 1895); Plays and Poems, con una memoria (1777); Poetical Works, nella collez. The British Poets (Londra 1822); Letters, a cura di E. S. Noyes (ivi 1926).
Bibl.: R. Chambers, S., his Life and Selections from his Writings (con bibliogr. di J. P. Anderson), 1867; D. Hannay, Life of T. G. S., 1880; O. Smeaton, T. S., 1897; T. Seccombe, in Dict. of Nat. Biography, s. v.; F. J. Wershoven, S. et Lesage, Berlino 1883; W. Raleigh, The English Novel, Londra 1894; H. Graham, Scottish Men of Letters in the Eighteenth Century, in Blackwood's Magazine (maggio 1900); H. S. Buck, A Study in S., Chiefly Peregrine Pickle, New Haven 1925; id., S., as Poet, ivi 1927; L. Melville, Life and Letters of T. S., 1721-71, Londra 1926.