TOANTE (Θόας, Thoas)
Re della Tauride, presente in tutti quegli episodî in cui appaiono Oreste e Pilade, impegnati nell'asportazione del simulacro di Artemide, del quale era sacerdotessa la sorella di Oreste, Ifigenia.
T. è presente anche in un altro episodio, insieme agli stessi personaggi, a noi noto soltanto da un racconto di Igino (Fab., cxx-cxxi) e figurativamente da un kàntharos d'argento della fine I sec. a. C.-I sec. d. C., acquistato dal British Museum di Londra, e da pochi frammenti di ceramica aretina. L'episodio si svolge nel santuario di Apollo a Sminthe, località dove perviene T. inseguendo Oreste, Ifigenia e Pilade, colpevoli di aver rapito il simulacro della dea Artemide. Sacerdote del santuario di Apollo è Crise, nato dall'unione di Criseide, figlia di Crise, con Agamennone, rappresentato nel kàntharos del British Museum mentre apprende dalla madre (nel racconto di Igino l'informatore è il nonno) la sua parentela con Oreste e la sorella Ifigenia. T., che sappiamo dalla fonte letteraria verrà ucciso da Crise, è raffigurato stante, in abiti orientali e berretto frigio in capo.
Bibl.: Ill. London News, n. 6289, 13 febbraio 1960, p. 268; P. E. Corbett-D. E. Strong, Three Roman Silver Cups, in The British Museum Quarterly, XXIII, 1960-1, p. 68 ss.; S. Haynes, Drei neue Silberbecher in British Museum, in Antike Kunst, IV, 1961, p. 30 ss.; C. Vermeule, Augustan and Julio-Claudian Court Silver, ibid., VI, 1963, p. 33 ss.; A. Stenico, I figli di Agamennone a Sminthe, in Arte in Europa. Scritti di Storia dell'arte in onore di E. Arslan, Milano 1966; E. Ettlinger, Arretina und Augusteisches Silber, in Gestalt und Geschichte. Festschrift K. Schefold (IV. Beiheft zur Antike Kunst), 1967, p. 115 ss.