TLEPOLEMOS (Cornelius Tlepolemus)
Pittore o toreuta greco, originario di Kibyra in Caria, attivo nel I sec. a. C.
Cicerone lo ricorda insieme al fratello Hieron profugo da Kibyra per sospetto di sacrilegio; i due erano venuti dall'Asia al seguito di Verre, che li aveva assoldati per rintracciare opere d'arte in Sicilia (In Verrem, iv, 30, 33, 47, 96). Dei due artisti ricordati insieme è incerto quale fosse il pittore e quale modellatore in cera, cioè toreuta: Cicerone li comprende in una espressione di disprezzo volutamente ambigua, da cui si ricaverebbe che il pittore era Hieron, ma T. è detto esplicitamente pictor, dove si ricorda che aveva assunto arbitrariamente il nome di Cornelius senza avere la cittadinanza romana (iii, 69). Dei due, il cesellatore deve aver collaborato con altri vasai e toreuti raccolti da Verre in Sicilia, alla fabbricazione di coppe e vassoi d'oro in cui erano montati gli emblemata tratti dal vasellame trafugato (iv, 54).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 608; F. Münzer, in Pauly-Wissowa, IV, 1900, c. 1590, s. v. Cornelius; n. 397; G. Lippold, ibid., VIII, 1913, c. 1516, s. v. Hieron, n. 22 (cfr. n. 18); E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung der Griechen, II, Monaco 1923, par. 902; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, VI A, 1937, c. 1619, s. v., n. 7; A. Rumpf, in Thieme-Becker, XXXIII, 1939, p. 229, s. v.; G. Becatti, Arte e gusto negli scrittori latini, Firenze 1951, p. 77, 81; I. Calabi Limentani, Studi sulla società romana, Il lavoro artistico, Milano 1958, p. 188.