Tito (pseud. di Josip Broz)
(pseud. di Josip Broz) Politico e militare iugoslavo (Kumrovec, Zagabria, 1892-Lubiana 1980). Attivo dal 1911 nelle organizzazioni sindacali e politiche della socialdemocrazia croata, soldato nell’esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale, nel 1915 cadde prigioniero dei russi. Tornato in Croazia (1920), entrò nel Partito comunista iugoslavo (clandestino dal 1921). A partire dalla seconda metà degli anni Trenta, le epurazioni dei suoi compagni di partito esuli a Mosca assicurarono a T. una posizione di assoluto rilievo in seno al comunismo iugoslavo e nel 1939 divenne segretario generale del partito. Durante la Seconda guerra mondiale T. guidò la resistenza ai nazifascisti e, al tempo stesso, la lotta alla monarchia e ai ceti dirigenti. Questa impostazione suscitò i primi contrasti con la dirigenza sovietica, incline a rinviare i problemi sociali e istituzionali. Nel frattempo, a causa dell’ambiguo comportamento delle formazioni partigiane di ispirazione monarchica, T. ottenne l’appoggio degli anglo-americani e, forte di un vasto consenso popolare, nel 1945 divenne capo del governo e ministro della Difesa. Il contrasto con l’Unione Sovietica e i primi accenni della politica neutralista di T. si manifestarono nella primavera del 1945, sviluppandosi nel biennio successivo, quando Belgrado svolse una politica estera diretta a realizzare l’antico progetto di una confederazione balcanica. Dopo la rottura con il Cominform (1948) e i processi politici contro gli elementi «titoisti» nelle democrazie popolari, T. intensificò i rapporti politici ed economici con i Paesi occidentali. Segretario generale del partito e poi della Lega dei comunisti dal 1952 (a vita dal 1974), presidente della Repubblica dal 1953, T. fu acclamato presidente a vita anche di quest’ultima nel 1963. La fase di distensione sovietico-iugoslava, aperta dalla morte di Stalin, culminò nell’incontro tra T. e N. Chruščëv a Belgrado (1955) e nello scioglimento del Cominform (1956), ma dopo l’intervento sovietico in Ungheria T. riassunse una posizione critica nei confronti di Mosca. In seguito cercò di ispirare i Paesi neutrali del Terzo mondo, organizzando la Conferenza di Belgrado (sett. 1961), tappa importante del movimento dei Paesi . Contrastanti tendenze di liberalizzazione e di accentramento caratterizzarono l’attività di T., che, di fronte alle gravi tensioni nazionali sviluppatesi all’inizio degli anni Settanta, promosse con la Costituzione iugoslava del 1974 una soluzione fortemente federalista.
Josip Broz nasce a Kumrovec, Zagabria
Entra nel Partito comunista iugoslavo
Segretario generale del partito
Guida la resistenza ai nazifascisti
Capo del governo e ministro della Difesa; primi contrasti con l’Unione Sovietica
Rottura con il Cominform
Presidente della Repubblica (a vita dal 1963)
Incontra N. Chruščëv a Belgrado
Con l’intervento sovietico in Ungheria, riassume una posizione critica nei confronti di Mosca
Organizza la Conferenza di Belgrado che dà vita al movimento dei Paesi non allineati
Promuove con la Costituzione iugoslava una soluzione fortemente federalista
Muore a Lubiana