VIGNOLI, Tito
– Nacque a Rosignano Marittimo (Livorno) il 1° febbraio 1824 dal giurista Niccolò e da Anna Botti, originari di Pistoia.
Poco dopo la nascita, si trasferì con la famiglia a Pisa, dove studiò al liceo S. Michele e poi all’università. Superati gli esami di ammissione alla facoltà di legge nell’ottobre del 1841, il 19 febbraio 1850 si laureò in utroque iure con il professore di diritto canonico Giuseppe Cantini. In quegli anni, Vignoli frequentò la cerchia di Silvestro Centofanti, docente di storia della filosofia nell’Ateneo pisano, il cui salotto era animato da professori e studenti, oltre che da esponenti della nobiltà locale. Fu introdotto agli studi naturalistici dal fisico Carlo Matteucci e dallo zoologo Paolo Savi.
Nel 1851 Vignoli si trasferì a Milano, dove lavorò inizialmente come precettore nelle case di nobili milanesi, come il duca Uberto Visconti di Modrone e i marchesi Paolo Rescalli e Carlo D’Adda. Gli anni Cinquanta furono decisivi per la formazione del giovane, che al seguito di queste famiglie visitò gran parte dell’Europa e del Nord Italia, incontrando studiosi come l’indianista Gaspare Gorresio e il medico e linguista Paolo Marzolo. In questi anni, Vignoli si dedicò allo studio della filosofia, della storia delle religioni, delle scienze naturali e della linguistica comparata. Decisivo per la sua carriera fu l’incontro con il glottologo Graziadio Isaia Ascoli, con il quale entrò in contatto epistolare nel 1854.
All’inizio degli anni Sessanta pubblicò sul periodico Il Politecnico di Carlo Cattaneo i suoi primi lavori, Dell’insegnamento elementare della filosofia nei licei dello Stato (1863, vol. 18, 85, pp. 5-37) e Di una dottrina razionale del progresso (1864, vol. 21, 95, pp. 129-172; 96, pp. 257-312), nei quali aderiva alla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. In seguito continuò a occuparsi di evoluzionismo, sviluppando questi temi in direzione dell’antropologia e della psicologia comparata.
Il 3 settembre 1864, nella parrocchia di S. Tomaso a Milano, sposò Francesca Pedrali (detta Fanny), nata nel 1840 dal matrimonio dell’ingegnere Giuseppe Pedrali con Enrichetta Camperio, una delle sei sorelle dell’esploratore Manfredo. Da lei Vignoli ebbe due figli: Enrica, nata il 26 giugno 1865 e morta nel 1912, e un maschio, nato il 9 dicembre 1868 e morto a soli due anni.
Nel 1868, interruppe l’attività di precettore grazie all’eredità di un parente della moglie, il patriota risorgimentale Filippo Ciani, consistente nelle rendite provenienti dal fondo terriero di Monzoro, alle porte di Milano. Da quel momento la sua carriera accelerò. Il 4 febbraio 1869 fu nominato socio corrispondente del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere, di cui nel 1884 diventò anche membro effettivo. Gli anni Settanta videro il suo ingresso sulla scena culturale italiana ed europea, grazie ai suoi libri di maggiore successo, Della legge fondamentale dell’intelligenza nel regno animale. Saggio di psicologia comparata (Milano 1877) e Mito e scienza (Milano 1879), pubblicati nella prestigiosa collana della Biblioteca scientifica internazionale dei Fratelli Dumolard. Se il Saggio di psicologia comparata, tradotto in tedesco nel 1879, lo consacrò come l’iniziatore di questa disciplina in Italia, Mito e scienza, tradotto nel 1880 in tedesco e nel 1882 in inglese, lo fece conoscere a personalità come Hermann Usener, Aby Warburg e, alcuni anni dopo, Ernst Cassirer.
Attento osservatore della politica e della società italiana, Vignoli pubblicò due volumi di argomento storico-politico: Delle condizioni morali e civili d’Italia (Milano 1876) e Delle condizioni intellettuali d’Italia (Milano 1877). Nominato nel 1873 cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, ricoprì numerose cariche istituzionali nel mondo dell’istruzione e della beneficenza milanese. Tra le tante, fu delegato scolastico per i mandamenti di Milano (1870-74); consigliere, segretario e vicepresidente dell’Associazione d’incoraggiamento all’intelligenza (1879-1911); vicepresidente, e poi presidente, della Scuola tecnico letteraria femminile (1884-1914); presidente del collegio-convitto Calchi Taeggi (1900-08). Tra il 1874 e il 1879, tenne un corso libero a titolo gratuito di antropologia all’Accademia scientifico-letteraria di Milano. Dal 1877 al 1883 partecipò alla redazione della rivista L’Esploratore. Giornale di viaggi e geografia commerciale, fondata e diretta dallo zio della moglie, Manfredo Camperio. Sulle sue pagine pubblicò alcuni articoli, tra cui nel 1878 il Cenno di un’ipotesi geologica (vol. 2, pp. 1-6), che diede origine a una disputa con l’abate geologo Antonio Stoppani sulla priorità della teoria del calore terrestre.
Nel 1880, lo stesso anno della sua nomina a socio dell’Accademia fisio-medico-statistica, partecipò alla creazione della Società promotrice di esplorazioni scientifiche, alla quale aderirono, tra gli altri, il linguista Ascoli, l’astronomo Giovanni Schiaparelli e lo psichiatra Andrea Verga. Dal 1885 al 1894 diresse il Circolo filologico di Milano, istituto di cultura dedito allo studio e all’insegnamento delle lingue. Oratore brillante, al Filologico tenne le conferenze L’educazione moderna (1881), L’era nuova del pensiero (1885) e Dell’origine del linguaggio articolato (1888). All’inizio degli anni Ottanta fu tra gli animatori della costituenda Società italiana degli autori per la tutela della proprietà letteraria e artistica, nell’ambito della quale fu membro del consiglio direttivo e segretario dal 1883 al 1886.
Rilevante fu il suo contributo all’attività della Commissione conservatrice dei monumenti e degli oggetti d’arte e di antichità per la Provincia di Milano, dove si occupò del progetto di sistemazione della basilica di S. Ambrogio. In qualità di membro del consiglio direttivo della Scuola superiore d’arte applicata all’industria (1882-1912), partecipò attivamente alla vita dell’istituzione, intrecciando rapporti con il nobile Carlo Ermes Visconti e con l’architetto Luca Beltrami.
Fu membro di numerose accademie e società, tra cui la Società romana di antropologia di Giuseppe Sergi, la Società italiana di scienze naturali e la Società internazionale per la pace, promossa dall’amico e premio Nobel Ernesto Moneta. Scrisse su numerosi giornali e riviste scientifiche. In particolare, dal 1881 al 1892 collaborò con vari articoli all’organo ufficiale del positivismo italiano, la Rivista di filosofia scientifica, e, nel 1899, con la Rivista di scienze biologiche. La maggior parte dei suoi saggi di psicologia comparata e psicofisica apparve sui Rendiconti del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere. Molti di questi contributi furono poi raccolti nei due volumi Peregrinazioni psicologiche (Milano 1895) e Peregrinazioni antropologiche e fisiche (Milano 1898), pubblicati da Ulrico Hoepli.
Nel corso della sua lunga carriera fu in contatto con importanti personalità della cultura e della scienza europee, come Jules Soury, Leopold von Sacher-Masoch ed Ernst Haeckel, dialogando con i maggiori psicologi, antropologi, medici e zoologi che animarono la stagione positivista in Italia, da Giuseppe Sergi a Giovanni Canestrini, da Gabriele Buccola a Enrico Morselli.
Nominato nel 1892 cavaliere dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, ormai settantenne, Vignoli vide aumentare i propri impegni. Dopo alcuni anni d’interruzione, tornò a insegnare all’Accademia scientifico-letteraria come libero docente di psicologia nel 1889 e come professore incaricato di antropologia dal 1894 al 1910. Nel 1893 gli venne affidata la carica di direttore amministrativo del Museo civico di storia naturale di Milano, mantenuta fino al 1911, quando ne divenne direttore onorario. Durante la sua lunga direzione contribuì al disegno del nuovo assetto istituzionale del Museo (1892), sovrintese al trasloco delle collezioni nel nuovo edificio ai Giardini pubblici (1893), ulteriormente ampliato nel 1907, e all’attivazione nel 1908 della Stazione di biologia e idrobiologia applicata presso l’Acquario civico.
Dismessi i panni di docente e direttore, malato e affranto per la morte dell’unica figlia, morì a Milano, il 5 dicembre 1914, pochi mesi dopo lo scoppio della prima guerra mondiale.
Opere. Oltre ai contributi citati, per la lista completa delle sue pubblicazioni, cfr. E. Canadelli, «Più positivo dei positivisti». Antropologia, psicologia, evoluzionismo in Tito Vignoli, Pisa 2013, pp. 149-154.
Fonti e Bibl.: L’archivio di Vignoli, conservato in parte presso la biblioteca del Museo di storia naturale di Milano e in parte a Milano e Castel Campo (Trento) presso gli eredi, è oggi integralmente consultabile on-line sul portale dell’ASPI - Archivio storico della psicologia italiana, dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, https:// www.aspi.unimib.it/collections/object/detail/8831/. La sua biblioteca privata, di circa milleduecento libri, è conservata dagli eredi a Castel Campo, Elenco di consistenza, a cura di E. Canadelli, 2011, http://picus.unica.it/documenti/vignoli.pdf; Ead., La biblioteca privata di Tito Vignoli. Letture di un antropologo evoluzionista, in Storia in Lombardia, XXX (2010), 3, pp. 5-29. Le pagine web si intendono visitate per l’ultima volta il 6 maggio 2020.
Tra le commemorazioni, si segnalano: G. Celoria, Cenno necrologico di T. V., in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, 1914, vol. 47, pp. 1094 s.; F. Triaca, T. V., Milano 1914; M. De Marchi, Commemorazione di T. V. tenuta il 14 dicembre 1914, in Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale di Milano, 1915, vol. 54, pp. XXV s.; F. De Sarlo, T. V., psicologo, in Rivista di psicologia, 1915, vol. 11, pp. 305-332; G. Villa, T. V., in Rendiconti del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere, 1917, vol. 50, pp. 795-809. Si vedano inoltre: N. Badaloni, T. V. tra evoluzionismo e neovichismo ottocentesco, in Studi storici, 1990, vol. 31, pp. 525-546; A. Cipollini, Una controversia di priorità tra Antonio Stoppani e T. V. sul calorico della Terra. Da una lettera autografa dello Stoppani al V. del 1878, in Archivi di Lecco, 1990, vol. 13, pp. 128-134; G. Landucci, V. T., in Dictionnaire du darwinisme et de l’évolution, a cura di P. Tort, III, Paris 1996, pp. 4466 s.; G. De Liguori, T. V. e la psicologia animale e comparata, in La psicologia in Italia, a cura di G. Cimino - N. Dazzi, I, Milano 1998, pp. 177-204; Id., Antropologia, psicologia comparata e scienze naturali in T. V., in Teorie & Modelli, 2000, vol. 5, pp. 5-15; G. Magnano San Lio, Evoluzione, intelligenza e storia in T. V., in Il positivismo italiano: una questione chiusa?, a cura di G. Bentivegna et. al., Acireale-Roma 2008, pp. 485-512; T. Vignoli, Mito e scienza e Saggio di una dottrina razionale del progresso, Pisa 2010 (in partic. E. Canadelli, Mito e scienza: due fiumi, un’unica sorgente, pp. 11-22; L. Steardo, Evoluzionismo e filosofia della storia nel primo V. Il Saggio di una dottrina razionale del progresso (1863), pp. 323-340); A. De Lauri, Scienza e scientismo negli scritti editi e inediti di T. V. (1863-1899), in Storia in Lombardia, XXXII (2012), 3, pp. 7-24; E. Canadelli, «Più positivo dei positivisti», cit.