TITO TAZIO (Titus Tatius)
Re di Curi in Sabina; secondo la tradizione mosse contro Roma per vendicare il ratto delle Sabine, occupò il Campidoglio, concluse poi un foedus con i Romani e, occupato il Quirinale, regnò sei mesi con Romolo.
Una statua del re sabino è ricordata sul Campidoglio nella serie delle statue dei re. La più antica figurazione rimasta è nei denari di L. Titurio Sabino (circa 87 a. C.); il re ha un aspetto rude, incolti i capelli e la barba; più raffinato egli appare invece nei denari di T. Vettio Sabino (circa 72 a. C.). Infine egli è stato identificato nel grande fregio della Basilica Emilia relativo alla storia antichissima di Roma; vi è rappresentato armato, col volto barbato, l'espressione austera, appoggiato alla lancia, e con la gamba sinistra sollevata sopra una roccia, mentre assiste alla punizione di Tarpeia.
Bibl.: O. Vessberg, Studien zur Kunstgeschichte der römischen Republik, Lund 1941, p. 120 ss.; A. Bartoli, in Boll. Arte, XXXV, 1950, p. 292; G. Carettoni, in Riv. Ist. ARch. St. Arte, N. S., X, 1961, p. 27 ss.