CALPURNIO SICULO, Tito (T. Calpurnius Siculus)
Dell'età e della vita di questo poeta latino sappiamo solo quello che si ricava dai suoi versi celebranti un imperatore ch'è detto giovane (I, 44: IV, 137; VII, 6: iuvenis robore), di maschia bellezza (VII, 84) e ornato dei doni della poesia (IV, 87): dati, questi, che convengono a Nerone e all'età sua, e, del resto, in I, 45, si allude chiaramente al discorso pronunziato da Nerone in difesa degli abitanti d'Ilio (cfr. Tac., Ann., XII, 58; Suet., Nero, 7, 2). Il cognome Siculus, può darsi che indichi la patria del poeta. Calpurnio riprese il genere bucolico levato a tanta altezza da Virgilio, e ne imitò fedelmente gli schemi e i motivi risalendo anche al modello teocriteo. Delle sue sette egloghe (le uniche che, secondo la dimostrazione di M. Haupt, gli si possono attribuire delle undici assegnategli dalle antiche edizioni), quattro sono di argomento pastorale. Le altre tre contengono allusioni storiche, e cantano il prossimo ritorno dell'età dell'oro (I), celebrano in strofe amebee l'imperatore (IV), descrivono gli spettacoli dell'anfiteatro neroniano (VII).
La metrica di Calpurnio è severamente corretta, ma la felice rappresentazione di qualche scena, la bellezza di non pochi versi, la novità d'alcune immagini non bastano a sollevare il poeta dalla mediocrità: egli non è altro che un epigono di Virgilio bucolico. Le egloghe di Calpurnio furono imitate da Nemesiano e trovarono lettori anche nel Medioevo. L'ipotesi di M. Haupt (Opusc., I, 391) che Calpurnio sia l'autore del Panegirico a Calpurnio Pisone non ha serio fondamento.
Edizioni. - Ed. principe, Roma 1471; edizioni moderne di H. Schenkl, Lipsia 1885, e di C. Giarratano, Torino 1924.
Bibl.: M. Schanz, Gesch. d. röm. Litteratur, II, ii, 3ª ed., Monaco 1913, p. 91 segg.; M. Haupt, De carminibus bucolicis Calpurnii et Nemesiani, Berlino 1854; F. Chytil, Der Eklogendichter T. Calpurnius Siculus u. seine Vorbilder, Znaim 1894.