TIRRENIDE
. Ipotetico continente che molti geologi suppongono formato nel Mesozoico in corrispondenza dell'odierno Mediterraneo occidentale, avendo per centro l'area oggi occupata dal Mar Tirreno, donde il nome, proposto da C. J. Forsyth Major nel 1882. Sarebbe sprofondato alla fine del Terziario.
Il nucleo cristallino e paleozoico di questo continente, collegato come struttura e come origine con le Alpi, secondo le vedute di P. Savi e di E. Suess, fu contornato nel Neogene dalle più recenti catene della fase orogenica alpina (Appennino, Monti Peloritani), dopo di che, a partire dal Pliocene, s'inizia lo sprofondamento di esso, con la formazione delle profonde fosse del Tirreno e un po' più tardi avviene la separazione anche dall'Africa, mentre sorge una ghirlanda di vulcani periferici o marginali, oggi in gran parte estinti: Orciatico, Roccastrada, Amiata, Vulsinio, Cimino, Sabatino, Laziale, Vulture, Flegreo, Vesuvio, Stromboli, Etna; e, in Sardegna, M. Arci, M. Ferru, ecc. Residui ultimi della Tirrenide, in parte interamente isolati, in parte saldati oggi alla penisola italiana, sarebbero la Corsica, la Sardegna, le isole dell'Arcipelago Toscano, le Alpi Apuane, l'Argentario, il Circeo, la Calabria, ecc. L'ipotesi sarebbe confortata da varî fatti di natura geologica, come la mancanza di depositi pliocenici marini in gran parte di questi territorî e la presenza di ciottoli e blocchi "esotici" di granito, sienite e scisti, ritenuti di origine tirrenica, nei sedimenti eocenici e miocenici dell'Appennino. A questi si aggiungono fatti di natura paleontologica, come l'esistenza allo stato fossile, nel Quaternario di Sardegna, di generi particolari ad affinità remote o arcaiche, come Myolagus e Cuon, e i caratteri stessi della flora e della fauna attuali di questi relitti tirrenici, ricche di specie vegetali e animali sconosciute altrove (endemismi). Tra i vertebrati endemici sono da ricordare Phyllodactylus europaeus, Algiroides Fitzingeri, Discoglossus pictus (esteso però anche in Spagna e in Africa), Molge montana; tra gli Artropodi, fra gli altri, i generi Agelaea, Thilmanus, Sinorus, Hyperomorphus, ecc. Significativa è altresì la mancanza nei relitti tirrenici di certi tipi comuni nelle regioni circonvicine, ad es. le vipere.
Bibl.: C. J. Forsyth Major, L'origine della fauna delle nostre isole, in Proc. verb. Soc. tosc. sc. natur., Pisa 1882; id., Die Tyrrhenis, in Kosmos, VII, Lipsia 1883; E. Suess, La face de la terre, III, i, Parigi 1902; K. Holdhaus, Die Tyrrhenisproblem, in Ann. naturhist. Mus., Vienna 1924.